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Fcei. Naso: «visti umanitari europei sono una bellissima notizia»

«È una notizia bellissima che va nella direzione di quanto ormai diciamo da tempo: c’è bisogno di creare passaggi legali e sicuri per chi fugge da guerre e violenza. Il fatto che l’Europa abbia accolto questa proposta ci rallegra, e ci rafforza nell’esperienza dei Corridoi umanitari che stiamo realizzando dal 2016 e che fino ad ora ha portato in Europa, legalmente, oltre 2200 persone», queste le parole di Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean hope (MH), programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) all’annuncio che l’europarlamento di Strasburgo ha dato il suo via libera a favore della proposta di introduzione di visti umanitari europei. L’iniziativa legislativa è stata approvata con 429 sì, 194 no e 41 astensioni (maggioranza assoluta). Il Parlamento europeo ha chiesto che la Commissione europea presenti, entro il 31 marzo 2019, una proposta legislativa che istituisca tale visto.

«I visti umanitari permetterebbero di diminuire l’indecente numero di vittime nel Mediterraneo e sulle varie rotte migratorie verso l’Europa – ha continuato Naso – e permetterebbero di combattere la tratta di esseri umani, coordinare meglio l’accoglienza e analizzare con maggiore attenzione le domande di asilo».

«Questa notizia, all’indomani dei richiami al governo italiani da parte di Amnesty International e della mancata firma del governo italiano al Global Compact, ci fa rilevare una volta di più come il nostro paese si trovi su posizioni diverse da quelle dei suoi tradizionali alleati europei, in compagnia di paesi da sempre euroscettici. Una china molto pericolosa che sarà difficile continuare a sostenere a lungo», ha affermato il coordinatore di Mh.

«Restiamo ora in attesa che la Commissione presenti una proposta legislativa in questo senso. Come evangelici già da ora diciamo che non faremo mancare il nostro appoggio e impegno a queste iniziative e mettiamo a disposizione la nostra esperienza di questi anni, consapevoli che l’accoglienza delle persone operata con dignità genera delle storie meravigliose di integrazione» ha concluso Naso.