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Kenya. Cristiani e musulmani insieme per Silvia

Si è pregato e si continuerà a farlo in Kenya per chiedere la liberazione di Silvia Costanza Romano, la giovane milanese rapita nel villaggio di Chakama mentre operava, come volontaria, per l’associazione Africa Milele, onlus che aiuta bambini e orfani del luogo.

Le comunità protestanti, cattoliche e musulmane di Malindi domenica scorsa si sono «unite in preghiera» per chiedere l’immediata liberazione della ragazza, della quale purtroppo non si sa più nulla da due settimane.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi lunedì scorso ha ricevuto alla Farnesina il vicepresidente della Repubblica del Kenya, William Ruto. A quest’ultimo è stata rivolta, da parte del governo italiano, la richiesta di arrivare a una rapida liberazione della volontaria.

Intanto i credenti del Kenya stanno tentando a livello interreligioso di smuovere le coscienze dedicando a Silvia le loro preghiere e l’apprezzamento per «il bene che faceva nell’entroterra di Malindi». Una vicinanza espressa attraverso «l’intonazione di preghiere, e di invocazioni in suo nome. Erano centinaia – informa il sito “italiano in Kenya” malindikenia.it –, i membri di diverse chiese che hanno deciso di riunirsi nei più importanti luoghi di culto, anche nei villaggi limitrofi, per chiedere al Signore la sua liberazione».

Così è stato fatto in altrettante moschee, dove si è deciso di indirizzare a Silvia le attività di preghiera: «l’Imam di Malindi ha pregato Dio, affinché Egli possa muovere i cuori dei rapitori».