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Stop armi italiane in Yemen

«Stop alle armi italiane in Yemen» è l’appello che Amnesty International-Italia rivolge al ministro degli Esteri, Enzo Moavero, in occasione del terzo anniversario del conflitto in Yemen che ha già provocato più di 15.000 morti e feriti tra i civili.

«Siamo preoccupati – recita l’appello – che l’Italia continui a fornire all’Arabia Saudita e ai membri della sua coalizione armi che stanno alimentando il conflitto, nonostante le numerose relazioni che dimostrano il disprezzo sprezzante della coalizione per i diritti umani».

In questi anni organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International, hanno documentato decine di attacchi aerei devastanti che hanno violato il diritto internazionale dei diritti umani e umanitario, uccidendo e ferendo migliaia di civili, tra cui centinaia di bambini . Inoltre, i bombardamenti, prendendo di mira anche costruzioni civili come ospedali, scuole, mercati e moschee, equivarrebbero a crimini di guerra.

Secondo le testimonianze raccolte, la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha anche usato munizioni a grappolo – armi esplosive letali vietate dal diritto internazionale – che, giacendo inesplose, causano ferite e mutilazioni anche molti mesi e anni dopo l’attacco iniziale.

«Continuando a fornire armi alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, nonostante il rischio sostanziale che saranno usati per commettere o facilitare le violazioni, l’Italia sta violando sia il diritto nazionale che quello internazionale. Il trattato sul commercio delle armi è una di queste leggi. Uno dei motivi principali per cui è stato messo in atto è stato quello di prevenire la sofferenza umana a causa di trasferimenti di armi imprudenti».

Al Governo italiano, dunque, Amnesty International chiede di intraprendere un percorso nuovo nella difesa dei diritti umani e nel rispetto del diritto internazionale sospendendo l’invio di materiali militari all’Arabia Saudita, come fatto prima dalla Svezia e recentemente dalla Germania. Il governo tedesco, a seguito dell’agghiacciante uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi, avvenuta nel consolato turco di Istanbul per mano di una squadra di agenti della sicurezza e di tecnici vicini all’erede al trono saudita Mohammad bin Salman, ha sospeso le forniture di armi all’Arabia Saudita, anche per i contratti già approvati.

Amnesty conclude l’appello rivolgendo due esortazioni al Ministro: «interrompere immediatamente i trasferimenti di armi alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita fino a quando non vi sarà più il rischio che saranno usati per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani nello Yemen; condannare l’uso delle munizioni a grappolo nel conflitto dello Yemen ed ad esortare l’Arabia Saudita ad aderire alla Convenzione internazionale sulle bombe a grappolo e a distruggere le scorte rimanenti di munizioni a grappolo».

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