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Arte sui cammini

C’è grande attenzione, negli ultimi tempi, nei confronti dei percorsi e  cammini che seguono le orme dei pellegrini d’Europa sulle tracce dei percorsi di fede. Da quello di Santiago, alle vie dei Sacri Monti piemontesi, passando per le Strade degli Ugonotti e dei Valdesi fino alla via Francigena.

Arte sui Cammini è un’iniziativa nata nel Lazio per promuovere l’installazione di alcune opere d’arte contemporanea su questi percorsi. C’è stata l’apertura di un bando, ora i progetti sono stati selezionati e gli artisti vedranno le proprie opere posizionate sui percorsi sacri presi in considerazione.

La Regione ha collaborato con il Maxxi, il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, che è proprio specializzato sui temi dell’architettura e dell’arte contemporanea. Un lavoro di cura e selezione molto preciso realizzato con la consulenza scientifica di Bartolomeo Pietromarchi, critico, curatore d’arte e direttore di Maxxi Arte. Sono sette i progetti vincitori che nel corso del 2019 vedranno oltre venti opere nascere sui percorsi selezionati.

Ne parla Albino Ruberti, capo gabinetto della Regione Lazio.

Innanzitutto partiamo dai cammini, di quali stiamo parlando?

«La regione da tempo sta lavorando alla valorizzazione dei cammini della spiritualità che sono molto presenti sul nostro territorio, dalla via Francigena al cammino di Francesco, e ha pensato che, alle tante attività di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale già in corso, fosse necessario abbinare anche una visione verso il futuro, con la possibilità di realizzare installazioni, interventi di arte urbana contemporanea proprio per coniugare il passato al futuro. Un’iniziativa che va anche ad alimentare nuove occasioni per la valorizzazione di questo elemento fondamentale del turismo culturale della nostra regione».

Quali sono stati i criteri di selezione degli artisti e dei progetti?

«Molta era l’attenzione alla compatibilità ambientale e culturale, all’impatto che le opere potessero avere sul paesaggio e anche al rapporto di come l’arte contemporanea potesse reinterpretare le caratteristiche di questi stessi territori. Si cercava uno sguardo al futuro ma che non perdesse di vista l’origine della tradizione di questi territori».

Si nota la rinascita di un grande interesse verso i cammini e i percorsi storici e spirituali. Come mai secondo lei?

«Nel nostro paese, in Italia, ma anche nella nostra regione, è presente un patrimonio ambientale e culturale diffuso. Viviamo in una società sempre più veloce e stressante e nel nostro tempo libero credo che si cerchi un rapporto nuovo con l’ambiente e la cultura, e quindi anche un recupero delle tradizioni e dei percorsi anche di tipo naturalistico e spirituale. Ed è proprio per questo che la valorizzazione di questi itinerari possa essere un elemento determinate per il futuro».