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La gioia donata da Dio

In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici, e si rallegrò perché Dio gli aveva concesso una gran gioia. Anche le donne e i bambini si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva da lontano
Neemia 12, 43

Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi,
Filippesi 4, 4

Neemia, il cui nome in ebraico significa confortato da Dio, ricorda il tempo della ricostruzione delle mura di Gerusalemme dopo il ritorno degli esuli da Babilonia. Il giorno dell’inaugurazione delle ricostruite mura, l’allegrezza del popolo è incontenibile e si odono da lontano i canti e le grida di giubilo per la ritrovata serenità. Il Signore dona la felicità, che è strettamente unita alla libertà e alla speranza nell’avvenire. Neemia è uomo d’azione e di preghiera ed è consapevole che il tempo dell’allegria è un dono di Dio. È degna di rilievo la menzione di donne e bambini, perché l’allegrezza coinvolge tutte e tutti, anche chi non ha potuto partecipare materialmente al lavoro.

Se è vero che nella nostra vita c’è un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare (Ecclesiaste 3, 4), nel progetto di grazia del Signore c’è il primato della gioia; infatti, l’apostolo Paolo afferma: Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi

(Filippesi 4, 4). Nella comunione in Cristo siamo inseriti in una nuova realtà spirituale in cui l’intensità della beatitudine si pone oltre il nostro discernimento: Siate sempre gioiosi (1 Tessalonicesi 5, 16). Tuttavia, come possiamo vivere sempre nella gioia se ogni giorno dobbiamo affrontare impegni e tribolazioni d’ogni genere? Chi ci sosterrà? Nella Bibbia troviamo l’affermazione apostolica che ci ricorda l’aiuto di Dio: Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi (1 Pietro 5, 7).

La nostra gioia è fondata sull’azione di Dio che in Cristo e con l’opera dello Spirito Santo ha cura di noi. Anche noi possiamo fraternamente avere cura del prossimo, con gioia e senza paura.