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#Endimpunity. La Giornata mondiale del 2 novembre dedicata al Messico

Oggi, 2 novembre, ricorre la Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti indetta dall’Onu nel 2013, in memoria dell’omicidio di due giornalisti francesi uccisi nel Mali nello stesso anno.

Quattro anni prima più di trenta giornalisti erano stati uccisi nel massacro di Maguindanao nelle Filippine, in quello che è stato l’attacco mortale contro i giornalisti più grave della storia.

La Giornata riveste quest’anno un’importanza particolare dopo quanto accaduto il 16 ottobre a Malta dove è stata uccisa da una bomba Daphne Caruana Galizia, reporter maltese componente del team internazionale di giornalisti di inchiesta e vincitrice del Pulitzer 2017 con le rivelazioni sui Panama Papers.

In occasione della ricorrenza indetta dall’Onu l’associazione Articolo 21 e la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) hanno deciso, insieme ad altre associazioni ed enti, di dedicare la mobilitazione alle croniste e ai cronisti scomparsi e uccisi in Messico pubblicando i nomi delle vittime e l’intervista di Elisa Marincola, Portavoce nazionale di Articolo 21 ad Attilio Bolzoni, giornalista di la Repubblica, esperto di mafie e autore del docufilm «Silencio».

Qui il link al video integrale.

«Sono a Città del Messico da pochi giorni – racconta nel video Bolzoni – e mi hanno fatto il conto dei giornalisti assassinati in questo Paese dal 2000: 80. Più di quanti ne siano stati uccisi in Iraq (71), più di quanti ne siano stati uccisi in Vietnam (66), più di quanti ne siano stati uccisi durante tutta la seconda guerra mondiale (68)».

Inizia così il viaggio di Attilio Bolzoni «in un luogo del mondo dove la vita di un giornalista vale meno di niente».

«Silencio» è un docufilm realizzato con Massimo Cappello ed è prodotto dall’Associazione stampa romana e dalla Fondazione Musica per Roma con il sostegno di Sky e la collaborazione di la Repubblica.

Riportiamo alcuni estratti dell’intervista ad Attilio Bolzoni di Elisa Marincola e in fondo i nomi dei giornalisti uccisi e scomparsi in Messico.

«Appena arrivato, prima di muoverci da Città del Messico, lo stringer con cui eravamo in contatto, ci ha chiesto come prima cosa, non cosa volevamo raccontare, dove andare o i documenti per muoverci, ma il gruppo sanguigno, un contatto con le nostre famiglie se fosse successo qualcosa, se sapevamo usare armi. Sintomo di una situazione di pericolo estremo per qualunque cronista anche straniero. Ho attraversato il Paese incontrando una cinquantina di colleghi di varie estrazioni. Tutti, dai grandi quotidiani ai piccoli giornali di provincia, erano incredibilmente soli. Magari scortati, ma inesorabilmente soli e consapevoli di rischiare la vita. […]. Ho incontrato tra gli altri, Anabel Hernandez, che ha dovuto abbandonare il Messico per le minacce di morte, e il mandante del suo assassinio era il capo della polizia».

Una situazione al limite, rileva Bolzoni, perché quando un giornalista viene ucciso o scompare «se i colleghi della sua redazione cercano d’indagare, vengono uccisi o minacciati a loro volta. Nella completa impunità» e la stessa società civile messicana non reagisce «c’è troppa paura per questo regime, che prima di tutto è economico, dove i signori della droga sono i veri padroni, con l’accordo di istituzioni e centri di potere. I grandi traffici si sono spostati dalla Colombia, pacificata, al Messico. La società civile vive nella paura e si è abituata anche alla morte. E l’abitudine alla morte sta facendo morire un popolo intero. Fino a qualche anno fa c’erano proteste, ora nulla».

Tutto ciò nella totale indifferenza del resto del mondo, incalza Marincola: «Diceva un dittatore messicano di inizio ’900, Porfirio Diaz, che il Messico è troppo lontano da Dio e troppo vicino agli Stati Uniti – prosegue Bolzoni –. La morte di un giornalista messicano non fa notizia, appena poche righe su qualche sito. C’è attenzione solo quando viene perpetrata una strage, come per i 43 studenti scomparsi nel settembre 2014».

Quanto accade in Messico, prosegue Marincola, riconosciuto come una democrazia è paradigmatico di una deriva mondiale: dall’Egitto, dove cronisti e blogger passano anni nelle carceri con processi sommari o scompaiono, alla Turchia, il più grande carcere a cielo aperto per giornalisti e media chiusi o commissariati dal governo, ma fin nelle regioni un tempo paladine della libertà di stampa, come gli Stati Uniti e l’Europa. In tutto il mondo, negli ultimi dodici anni, oltre mille cronisti sono morti, e solo in un caso su dieci i colpevoli sono stati individuati e condannati. E anche in Italia, nello stesso periodo, sono stati oltre 3.600 i casi di minacce, aggressioni e liti temerarie che limitano pesantemente il diritto di cronaca.

«C’è un’intolleranza crescente verso l’informazione libera, quella che dà fastidio. Perché l’informazione libera che dà fastidio non solo denuncia gli scandali, ma manda all’aria i grandi affari delle consorterie, delle organizzazioni mafiose, dei sodalizi di ogni tipo. Sempre più spesso – prosegue Bolzoni – con il favore, o perlomeno nell’indifferenza, di istituzioni e parte della società civile. Lì si rischia davvero anche a livello personale. Lo abbiamo visto anche vicino a noi, con gli assassinii di Daphne Caruana Galizia e Jan Kuciak» (o come il recente caso del giornalista Jamal Ahmad Khashoggi, scrittore e giornalista saudita, precedentemente capo editore di Al-Arab News Channel e opinionista del Washington Post, ucciso lo scorso 2 ottobre all’interno del consolato saudita di Istanbul, ndr)».

La grande responsabilità dei giornalisti, chiosa Bolzoni «è guardarsi intorno e non limitarsi alla superficie, evitare di cercare lo scontro fine a se stesso ma studiare per capire come sono cambiate le mafie, che oggi sono sempre più interne ai centri che gestiscono gli affari e il potere economico e finanziario».

Per questo ricordano – in questa particolare giornata – Articolo 21 e la Fnsi: «illuminare i crimini impuniti in Messico significa chiedere verità e giustizia per le vittime, ma anche pretendere che sia garantito il diritto di noi tutti ad essere informati in modo corretto e compiuto».

Giornalisti uccisi in Messico dal 1 gennaio 2000 ad oggi

2000; Luis Roberto Cruz Martínez; Pablo Pineda Gaucín; Hugo Sánchez Eustaquio; José Ramírez Puente

2001: Humberto Méndez Rendón; José Luis Ortega Mata; José Barbosa Bejarano; Saúl Antonio Martínez Gutiérrez

2002: Félix Alfonso Fernández García; Julio Samuel Morales Ferrón; José Miranda Virgen

2003: Jesús Mejía Lechuga; Gregorio Urieta; Rafael Villafuerte Aguilar

2004: Alberto Torres Villegas; Roberto Javier Mora García; Evaristo Ortega Zárate; Francisco Javier Ortiz Franco; Francisco Arratia Saldierna; Leodegario Aguilera Lucas; Gregorio Rodríguez Hernández

2005: Alfredo Jiménez Mota; Raúl Gibb Guerrero; Dolores Guadalupe García Escamilla; José Reyes Brambila; Hugo Barragán Ortiz; Julio César Martínez Pérez

2006: José Valdés; Jaime Arturo Olvera Bravo; Ramiro Téllez Contreras; Rosendo Pardo Ozuna; Rafael Ortiz Martínez; Enrique Perea Quintanilla; ;radley Will; Misael Tade mayo deo Hernández; José Manuel Nava Sánchez; José Antonio García Apac; Roberto Marcos García; Alfonso Sánchez Guzmán; Raúl Marcial Pérez

2007: Gerardo Guevara Domínguez; Rodolfo Rincón Taracena; Amado Ramírez Dillanes; Saúl Noé Martínez Ortega; Gabriel González Rivera; Óscar Rivera Inzunza; Mateo Cortés Martínez; Agustín López Nolasco         ; Flor Vásquez López; Gastón Alonso Acosta Toscano; Gerardo Israel García Pimentel; Juan Pablo Solís

2008: Claudia Rodríguez Llera; Francisco Ortiz Monroy; Bonifacio Cruz Santiago; Alfonso Cruz Cruz; Mauricio Estrada Zamora; Luis Villanueva Berrones; Teresa Bautista Merino; Felicitas Martínez Sánchez; José Carlos Campos Ezquerra; Candelario Pérez Pérez; Alejandro Zenón Fonseca Estrada; Francisco Javier Salas; David García Monroy; Miguel Ángel Villagómez Valle; Armando Rodríguez Carreón Raúl Martínez López

2009: Jean Paul Ibarra Ramírez; Luis Daniel Méndez Hernández; Juan Carlos Hernández Mundo; Carlos Ortega Samper; Eliseo Barrón Hernández Martín; Javier Miranda Avilés; Ernesto Montañez Valdivia; Juan Daniel Martínez Gil; Jaime Omar Gándara Sanmartín; Norberto Miranda Madrid; Gerardo Esparza Mata; Fabián Ramírez López; José Vladimir Antuna García; María Esther Aguilar Cansimbe; José Emilio Galindo Robles; José Alberto Velázquez López

2010: José Luis Romero; Valentín Valdés Espinosa; Jorge Ochoa Martínez; Miguel Ángel Domínguez Zamora; Pedro Argüello; David Silva; Jorge Rábago Valdez; Evaristo Pacheco Solís; Ramón Ángeles Zalpa; Enrique Villicaña Palomares; María Isabella Cordero; Gamaliel López Candanosa; Gerardo Paredes Pérez; Miguel Ángel Bueno Méndez; Juan Francisco Rodríguez Ríos; María Elvira Hernández Galeana; Hugo Alfredo Olivera Cartas; Marco Aurelio Martínez Tijerina; Guillermo Alcaraz Trejo; Marcelo de Jesús Tejero Ocampo; Luis Carlos Santiago Orozco; Rafael Armando Muro; Juan Francisco García Márquez; José Juan Núñez Sarabia; Selene Hernández León; Carlos Alberto Guajardo Romero

2011: Rodolfo Ochoa Moreno; Luis Emmanuel Ruiz Carrillo; José Luis Cerda Meléndez; Noel López Olguín; Marco Antonio López Ortiz; Pablo Ruelas Barraza; Miguel Ángel López Velasco; Misael López Solana;  Ángel Castillo Corona; Yolanda Ordaz de la Cruz; Ana María Marcela Yarce Viveros; Rocío González Trápaga; Manuel Gabriel Fonseca Hernández; María Elizabeth Macías Castro; Humberto Millán Salazar; Hugo César Muruato Flores

2012: Raúl Régulo Quirino Garza; Héctor Javier Salinas Aguirre; Javier Moya Muñoz; Regina Martínez Pérez; Gabriel Huge Córdova; Guillermo Luna Varela; Esteban Rodríguez; Ana Irasema Becerra Jiménez; René Orta Salgado; Marco Antonio Ávila; Víctor Manuel Báez Chino; Federico Manuel García Contreras; Armando Montaño; Miguel Morales Estrada; Mario A. Segura; Ernesto Araujo Cano; José Antonio Aguilar Mota; Arturo Barajas López; Ramón Abel López Aguilar; Adela Jazmín Alcaraz López; Adrián Silva Moreno; Sergio Landa Rosales; David Araujo Arévalo

2013: Jaime Guadalupe González Domínguez; Víctor Javier Campos; Juan José García Alonso de la Colina Sordo; Daniel Alejandro Martínez Bazaldúa; Gerardo José Padilla Blanquet; Rosa María Ríos Campos; Mario Ricardo Chávez Jorge; Alberto López Bello; Alberto Angulo Gerardo

2014: Miguel Ángel Guzmán Garduño; Gregorio Jiménez de la Cruz; Omar Reyes Fabián; Benjamín Galván Gómez; Jorge Torres Palacios; Julián Bacasegua Castro; Nolberto Herrera Rodríguez; Octavio Rojas Hernández; Marlén Valdez García; Adrián Gaona Belmonte; Víctor Pérez Pérez; Octavio Atilano Román Tirado; María del Rosario Fuentes Rubio; Jesús Antonio Gamboa Urías; Mario Alberto Crespo Ayón

2015: Moisés Sánchez Cerezo; Jazmín Martínez Sánchez; Jesús Tapia Rodríguez; Abel Manuel Bautista Raymundo; Armando Saldaña Morales; Ismael Díaz López; Gerardo Nieto Álvarez; Filadelfo Sánchez Sarmiento; Juan Mendoza Delgado; Édgar Hernández García; Rubén Espinosa Becerril; Adrián Martínez López; Juan Manuel Calderón García; Juan Heriberto Santos Cabrera; Eduardo Herrera Sáenz; David Alonso Correa Rangel; José Joaquín Pérez Morales; Aurelio Hernández Herrera; América Maribel Alva Larrazolo

2016: Marcos Hernández Bautista; Reynel Martínez Cerqueda; Anabel Flores Salazar; Moisés Dagdug Lutzow; Francisco Pacheco Beltrán; Manuel Santiago Torres González; Elidio Ramos Zárate; Zamira Esther Bautista; Salvador García Olmos; Pedro Tamayo Rosas; Agustín Pavia; Aurelio Cabrera Campos; Jesús Adrián Rodríguez Samaniego

2017: Carlos Alberto García Martínez; Cecilio Pineda Birto; Ricardo Monlui Cabrera; Miroslava Breach Velducea; Maximino Rodríguez Palacios; Juan José Roldán; Filiberto Álvarez Landeros; Javier Valdez Cárdenas; Jonathan Rodríguez Córdova; Salvador Adame Pardo; Edwin Rivera Paz; Luciano Rivera; Cándido Ríos Vázquez; Edgar Daniel Esqueda Castro; Gumaro Pérez Aguilando

2018: José Gerardo Martínez Arriaga; Carlos Domínguez Rodríguez; Leobardo Vázquez Atzin; Juan Carlos Huerta Gutiérrez; Alicia Díaz González; Héctor González; Antonio Luis Pérez García; Rubén Pat; Javier Enrique Rodríguez; Mario Gómez; Sergio Martínez González; Gabriel Soriano Kuri

 

Giornalisti scomparsi dal 2003

2003: Jesús Mejía Lechuga

2004: Leodegario Aguilera

2005: José Alfredo Jiménez Mota

2006: Rafael Ortiz Martínez; José Antonio García Apac

2007: Rodolfo Rincón Taracena; Gerardo Paredes; Gamaliel López

2008: Mauricio Estrada Zamora

2009: María Esther Aguilar Cansimbe

2010: Miguel Ángel Domínguez Zamora; Ramón Ángeles Zalpa; Evaristo Ortega Zarate; Guillermo Martinez Alvarado; Amancio Cantù; Guadalupe Cantù

2011: Marco Antonio López; Manuel Figueroa Fonseca Hernández

2012: Federico Manuel García; Zane Pemmons; Miguel Morales Estrada; Adela Jazmín Alcaráz López

2013: Sergio Landa Rosado

2014: Maria del Rosario Fuentes; Mario Alberto Crespo Ayón

2018: Agustín Silva Vázquez