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Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto

Poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù.
I Corinzi 3,11

Il contesto del discorso di Paolo appartiene al tema dominante dei conflitti nella Chiesa di Corinto.  Il suo ragionamento si orienta sempre più al cuore del messaggio evangelico: il fondamento dell’opera di evangelizzazione è Gesù Cristo. Paolo e Apollo (che ha collaborato all’opera di Corinto) sono servitori della Parola, collaboratori con compiti e tempi differenti, ma pur sempre rilevanti.

Uno pianta e l’altro innaffia, come in un ben organizzato lavoro agricolo.

Qual è stato il ruolo di Paolo? Egli ha agito come un abile architetto che contribuisce con le proprie conoscenze tecniche e capacità artistiche alla costruzione dell’edificio. Con tali abilità, che ha ricevuto in dono dal Signore, ha posto le fondamenta dell’edificio spirituale Chiesa, su cui si potrà continuare l’edificazione.

In concreto, ha annunciato Gesù Cristo, permettendo alla comunità nascente di svilupparsi lungo l’itinerario evangelico, con gli strumenti per riconoscere ciò che non è in armonia con l’opera del Cristo.

Si può costruire un edificio su fondamenta non adeguate? Si può edificare la Chiesa di Cristo sulla base di principi umani che ignorino la centralità del Signore?  No, non è possibile, perché risulterà un edificio assolutamente inadeguato e senza alcuna armonia con lo scopo prefisso. Non puoi pensare a un albergo e costruire un ponte.

Oggi è la Festa della Riforma e ne ricordiamo l’inizio: 31 ottobre 1517. La Riforma protestante ha affermato con nuova e inedita energia l’unico fondamento della fede: Gesù Cristo testimoniato nella Bibbia. La complessità della storia del Cristianesimo si comprende con la semplice affermazione: soltanto Gesù Cristo.

Donne e uomini cercano nel loro tempo il senso del vivere e del morire e anche oggi noi rispondiamo ai vagabondi cercatori con un solo nome: Gesù Cristo.