dsc00381

Il nuovo Museo Storico valdese

Nella giornata di ieri sono stati sistemati gli ultimi accorgimenti per essere pronti ad accogliere i visitatori che parteciperanno oggi all’inaugurazione del nuovo allestimento. Un grande lavoro che vede i frutti nella giornata in cui in tutto il mondo si ricorda la Riforma. Infatti è prevista per oggi l’inaugurazione, a Torre Pellice, del nuovo allestimento del Museo storico valdese. Fondato con il nome di Musée Historique Vaudois nel 1889, ha subito negli anni numerosi riallestimenti.

Abbiamo chiesto a Davide Rosso, direttore del Centro culturale valdese e a Samuele Tourn Boncoeur, conservatore del Museo storico, di raccontarci questo grande cambiamento.

– Partiamo dall’idea di rinnovo: come nasce?

Spiega Davide Rosso: «Arrivati al 27° anno di età dall’allestimento del 1989, abbiamo pensato fosse ora di aggiornare il Museo, non tanto nei suoi contenuti, ma nel modo di proporli, ponendo attenzione alla comunicazione attuale. Poi non dimentichiamo che vi è sempre bisogno di verifica scientifica rispetto a ciò che si racconta. Speriamo comunque di aver mantenuto, con questo nuovo allestimento, una continuità con quelli precedenti».

– Un grande lavoro, che ha richiesto investimenti importanti…

«Il primo investimento è stato coinvolgere le persone – prosegue Rosso – dipendenti, volontari, comunità delle nostre chiese. Poi certo c’è la parte economica: la Tavola valdese ci ha aiutato attraverso un contributo dell’Otto per Mille, anche la Regione è intervenuta con un finanziamento specifico e poi abbiamo attinto a fondi nostri, della Fondazione valdese».

– Avete preso spunto da altri musei in giro per l’Italia, l’Europa, il mondo?

«Siamo andati a vedere molti musei e gli architetti che hanno realizzato il nostro allestimento hanno una grande esperienza. Senza dubbio però una delle fonti d’ispirazione sono stati i passati allestimenti. Abbiamo cercato di utilizzare l’esperienza di oltre 100 anni del nostro museo, per proporre e comunicarli in modo attuale».

Concorda su questo punto anche Samuele Tourn Boncoeur: «Di ogni allestimento del passato abbiamo cercato di prendere i punti forti, valorizzandoli e attualizzandoli. L’aspetto più nuovo si concentra nello sforzo di ricerca iconografica: le immagini saranno il più possibile coerenti con il periodo storico raccontato. Sono state richieste a vari istituti europei: Ginevra, Dublino, Cambridge, Praga, Madrid, Zurigo e anche agli archivi italiani, dall’Archivio diocesano di Pinerolo all’Archivio storico del comune di Torino».

– Un allestimento che valorizza l’ampio e variegato patrimonio presente nel Museo…

Prosegue Tourn Boncoeur: «Un maggior quantitativo di oggetti saranno esposti nel museo, quasi un oggetto originale per ogni sala. Abbiamo pescato dai depositi e deciso di esporre oggetti che da anni non lo erano più. Un’occasione importante anche per un bel lavoro di restauro. Saranno esposti anche alcuni pezzi “scomodi” del Museo, come la bandiera di Arnaud, bellissima e recentemente restaurata, ma enorme, quindi “fisicamente” impegnativa. E poi, grande novità: si potrà visitare il deposito. Gli oggetti saranno esposti in vetrine».

– Il Museo continua a portare avanti anche l’importante lavoro sul tema dell’accoglienza ai visitatori, che da qualche anno è stato intrapreso…

Davide Rosso: «Nel Museo non ci sarà un percorso specifico dedicato ai bambini o ai più piccoli, c’è invece un’attenzione diversa all’accessibilità per tutti. Abbiamo utilizzato il grande lavoro fatto in questi anni sulla Comunicazione aumentativa e sul Teatro delle Ombre. Sagome e figure accompagneranno i visitatori lungo il percorso, sarà un modo per dare una fisionomia alla storia che scorre».