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Morrione e Schiavazzi. Assegnati i premi ai giovani finalisti

Al Teatro Piccolo Regio di Torino sabato sera sono stati premiati i vincitori della settima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo, e della seconda edizione del Premio Vera Schiavazzi.

Un Premio, il Morrione, che vede Riforma.it, Riforma settimanale e Radio Beckwith, tra i media partner ed è sostenuto grazie ai fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi.

Per la categoria video (premiata dalla pastora valdese di Torino Maria Bonafede, affiancata dall’artista Dario Vergassola e dal direttore di Rai Radio3, Marino Sinibaldi), hanno vinto ex aequo le due inchieste finaliste: Caro Cordone di Veronica Di Benedetto Montaccini e Francesca Candioli, sulla conservazione di cellule staminali cordonali in Italia (tutor Federico Ruffo), «per aver ricostruito con rigore i confini tecnici e scientifici di una questione di grande rilievo sociale e morale». Qui il trailer dell’inchiesta.

Doppia Ipocrisia di Madi Ferrucci, Flavia Grossi, Roberto Persia, sul commercio d’armi prodotte in Italia per bombardare i civili in Yemen (tutor Paolo Mondani), «per aver svelato, seguendo la pista dei trasporti marittimi, i collegamenti dell’industria bellica italiana con il traffico d’armi transnazionale, i cui fiorenti affari si svolgono anche in violazione del diritto dei popoli e dei trattati internazionali». Qui il trailer dell’inchiesta.

Per la categoria webdoc è stato premiato con la targa consegnata dall’Assessora alla cultura delle Regione Piemonte, Antonella Parigi: Welcome to your Gig di Lorenzo Pirovano e Giovanni Sacchi. Un’inchiesta sul poco conosciuto mondo della Gig economy (tutor Celia Guimaraes), «dove gli autori raccontano un fenomeno molto stratificato nel mercato del lavoro italiano e globale, consegnando al pubblico uno strumento utile a comprenderne la complessità con un prodotto cross-mediale originale e ricco di testimonianze umane, consapevolmente lontano da qualsiasi forma di facile sociologismo». Qui il trailer del webdoc.

In finale è arrivata (sempre nella categoria webdoc) la bella e molto apprezzata inchiesta: Le crepe del marmo di Marco Carlone, Elena Pagliai, Daniela Sestito, sulle problematiche legate al mondo del marmo (tutor Amalia De Simone). Qui il trailer.

La Targa Baffo Rosso è andata a Riccardo Iacona.

L’associazione Amici di Roberto Morrione che promuove il Premio, ha consegnato il prezioso riconoscimento a Riccardo Iacona, autore e conduttore di Presadiretta di Rai3, perché «interprete di un giornalismo televisivo mai banale, svincolato dai vizi del mainstream, sempre umanamente partecipe e attento alla ricostruzione analitica dei contesti».

Il «Baffo Rosso» è il riconoscimento che l’Associazione assegna a un giornalista di indiscussa esperienza che si sia particolarmente distinto per il suo lavoro di inchiesta e di ricerca della verità. «Baffi, che erano un segno distintivo del volto di Roberto Morrione e sotto i quali si celava l’ironia mai cinica, sempre curiosa e partecipe».

Baffi che sono diventati il simbolo di un giornalismo «che non smette di cercare, di investigare, di tendere alla verità nel rispetto delle persone e dei loro diritti, soprattutto delle più deboli», nel 2016 assegnati a Fabrizio Gatti, giornalista de L’Espresso, e nel 2017 a Milena Gabanelli, giornalista e conduttrice televisiva.

Alla giornalista Alessandra Borella, ex allieva del Master della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia è andata invece la targa della seconda edizione del Premio Vera Schiavazzi con il video inedito dal titolo «Siamo partiti».

Nella serata finale del Morrione si è tenuta la cerimonia del Premio Schiavazzi, grazie alla fruttuosa collaborazione tra le due iniziative.

Nella serata sono state assegnate dalle mani del giornalista e politico Corradino Mineo (per anni direttore di Rai News 24, subito dopo la direzione Morrione) le menzioni speciali a Valerio Berra e Ambra Orengo, allievi della Scuola di giornalismo Walter Tobagi di Milano che hanno presentato un webdoc pubblicato sul sito della scuola dal titolo «Racconti a distanza».

Chiara Martinoli e Giorgia Venturini, allieve della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano per il podcast dal titolo «Oltre confine».

Caterina Grignani, ex allieva del Master in giornalismo «Giorgio Bocca» con il video inedito «Mamma ho preso l’aereo», realizzato insieme a Maria Panariello.

Scrive Piera Egidi Bouchard su Riforma.it, «Vera Schiavazzi, amica e sorella in fede, è stata una firma del grande giornalismo – la Gazzetta del Popolo, La Repubblica, Il Corriere della Sera –, ben nota anche su queste pagine, autrice di tante battaglie, ma anche di articoli di attualità, scavando negli usi, nei costumi, nei linguaggi contemporanei. Si è dedicata ai diritti civili e dei lavoratori, per la difesa delle minoranze, con attenzione alla famiglia, alle donne, ai più fragili, come i bambini. Principi che Vera ha insegnato ai giovani del “Master in giornalismo” da lei fondato e diretto dal 2004, e che ha voluto giustamente intitolare a Giorgio Bocca, che considerava suo maestro. E il tema dei diritti ritorna anche nel suo impegno negli «organismi di categoria», come nell’Associazione Stampa subalpina – il sindacato dei giornalisti piemontesi – dove è stata a lungo eletta (e alla cui storia ha dedicato la sua tesi di laurea Dalla parte dei diritti, pubblicata post mortem dal «Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli) e nel Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti».

Roberto Morrione, giornalista tv è stato fondatore e direttore di Rai News 24 dal 1999 al 2006, quando lascia per raggiunti limiti di età. In Rai dal 1962, prima a Rotocalco televisivo, quindicinale diretto da Enzo Biagi. Poi ai Servizi speciali e a TV Sette. Dal 1969 al 1975 al telegiornale, dalla riforma del 1975 al Tg1, dal 1976 capo servizio Interni, dall’83 capo redattore cronaca, dal 1990 vicedirettore, dal 1992 al Tg3, nel 1994-1995 vicedirettore al Tg2, quindi direttore di Televideo, dal 1996 al 1999 direttore di Rai International. Ha anche ricoperto numerosi incarichi nel sindacato e nell’Ordine dei giornalisti, ha fondato insieme a don Luigi Ciotti, Liberainformazione. Autore di saggi sui problemi della comunicazione. 

Foto: Andrea Marcantonio