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Dipendenza da stadio

Si chiama bagarinaggio. Esiste da sempre: qualcuno acquista un tot. di biglietti e poi li rivende, a prezzo maggiorato, fino a poco prima dell’inizio della partita (o di un concerto o qualsiasi altro evento dove si prevede una affluenza eccezionale). Naturalmente il bagarino ci deve guadagnare qualcosa, ma quella che incassa cifre a volte pazzesche è tutta l’organizzazione che, come è stato raccontato e documentato in una recente inchiesta della trasmissione televisiva Report, è spesso largamente controllata da cosche mafiose, con una infiltrazione nelle bande degli ultras che comandano le curve in gran parte degli stadi.

Quelle rare volte che sono andato a vedere una partita da ragazzo (ma parlo di sessant’anni fa!), mi ricordo di questi individui (pochi) che, con un’aria un po’ furtiva, offrivano gli ultimi biglietti rimasti sussurrando il prezzo. Perché il bagarinaggio è un reato, con multe abbastanza salate: ma talmente poco reato al punto che oggi viene praticato in modo del tutto palese sul piazzale antistante lo stadio perché, come ha spiegato uno dei capi dei “bravi ragazzi” nell’ intervista a Report, “il piazzale è nostro”. E si è vantato di essersi comprato due case e un panificio con il guadagno illecito fatto sotto gli occhi di tutti, compreso il servizio di vigilanza della società, che evidentemente non vigila molto, o che è composto – come succede, in molti altri settori –  da “controllori” che dovrebbero essere loro “controllati”.

Insomma, tutto è possibile se si pensa che un biglietto che costa 30 € alla biglietteria può arrivare a 500 o a1000. E mentre il bagarino “artigiano” di una volta si comprava dieci biglietti da rivendere, oggi saranno centinaia. Poi c’è l’acquisto multiplo on-line (anche se sarebbe vietato).

Domando: fino a che punto si può sostenere che qualche dirigente della società non fosse a conoscenza, almeno in parte, di quel che succedeva? Perché la Juve non ha denunciato i possibili ricattatori mafiosi e perché, per ogni partita, vengono messi a disposizione quantità eccessive di biglietti, materia prima del bagarinaggio, magari anche per pulire il denaro “sporco”?

La seconda: se mi chiedono 400 – 500 € o più per il biglietto, perché sono così cretino da darglieli? Potrei dire: pace, non vedo la partita allo stadio ma da qualche canale televisivo. Non sarà la fine del mondo, si faceva il tifo anche quando la partita era trasmessa solo alla radio. Se poi si pensa alle cifre necessarie per “seguire la squadra” nelle trasferte (comprese quelle in Europa per la Champions), quindi al viaggio in aereo, all’ albergo, al mangiare e bere…Vai a vedere che poi tra questi fanatici ci sarà qualcuno che pretende il reddito di cittadinanza…