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Accogliere la volontà di Dio

Io rievocherò i prodigi del SIGNORE; sì, ricorderò le tue meraviglie antiche, mediterò su tutte le opere tue e ripenserò alle tue gesta
Salmo 77, 11-12

Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo
Luca 2, 19

In entrambi i testi che oggi le Losungen ci propongono, il protagonista medita, cioè cerca di elaborare e rielaborare le gesta del Signore. Nel primo caso, il salmista si sta interrogando in solitudine: è abbastanza angosciato e si chiede se il Signore abbia deciso di ripudiare il suo popolo, e il ricordare le antiche gesta è per lui motivo di conforto. L’angoscia del salmista nasce dal fatto che «la destra dell’Altissimo è mutata»: egli ha bisogno di ritrovare un punto a cui affidarsi, da cui trovare certezza. Maria, al contrario, assiste ad eventi miracolosi e li serba in cuor suo.

Probabilmente non capisce cosa stia succedendo, ma è consapevole che nulla del suo passato, nulla di ciò che conosce, nulla di quello che le è familiare è paragonabile a quello che sta vivendo ora. E registra quello che sta vedendo e lo serba in sé per cercare di capirlo. Due situazioni opposte che hanno in comune la difficoltà umana di cogliere il volere di Dio.

Quante volte capita anche a noi! Quante volte l’agire del Signore ci sembra ingiusto, incomprensibile, addirittura inaccettabile. Cosa fare in questi casi? L’uomo e la donna moderni spesso scelgono di rinunciare ad interrogarsi, di smettere di meditare. Scelgono il silenzio e il vuoto perché riflettere profondamente sarebbe probabilmente una fonte di dolore, di fatica e di impegno. Ma il Signore ci chiede proprio questo: lasciarci andare alla fiducia in Lui e contemporaneamente restare vigili e responsabili. Non sedersi passivamente ad aspettare lo scorrere degli eventi, ma vivere fino in fondo la vocazione che ci è stata data, non lasciandoci andare all’orgoglio, né allo sconforto, ma accogliendo con gioia e fiducia la volontà del Signore.