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La Chiesa di fronte a noi

Dal 4 al 6 ottobre si è tenuta a Lisbona l’assemblea generale della Conferenza delle chiese protestanti dei paesi latini d’Europa (Cepple).

Una trentina di persone provenienti dalle chiese di Portogallo, Spagna, Belgio, Svizzera, Francia e Italia (qui rappresentata da Sabina Baral, Mauro Pons e la sottoscritta) hanno seguito una prima parte seminariale sul tema “La Chiesa di fronte a noi: sfide e prospettive” introdotta dal pastore Andy Buckler, già segretario nazionale per l’evangelizzazione e la formazione della Chiesa protestante unita di Francia e oggi vicario della chiesa St Barnabas a Londra, che ci ha presentato il modello anglosassone delle “fresh expressions”, vale a dire tutte quelle buone pratiche che le chiese mettono in atto nel tentativo di trovare nuove modalità di rapportarsi con le realtà presenti sul territorio in cui vivono. Un modo diverso di intendere l’evangelizzazione, capace di far emergere nuove forme di essere chiesa mescolando tradizione e innovazione. Il dibattito che ne è seguito ha preso il via proprio dai nuovi modelli che tutte le nostre chiese realizzano, consapevoli dei problemi e dei punti di forza che ciascuna chiesa porta con sé. Quello che è emerso è un quadro molto variegato di proposte, inserito in una cornice di riferimento e di problemi molto simili per tutte le chiese.

Gli interventi seguenti di Daniel Cassou, responsabile della comunicazione della Chiesa protestante unita di Francia, e di Michel Kocher, direttore di Médias-pro (l’organo incaricato della gestione dei media in nome delle Chiese riformate della Svizzera romanda),hanno invece trattato i temi legati alle sfide digitali che come chiese riceviamo e di come siamo capaci o meno di affrontarle presentando i primi, e per ora limitati risultati, della partecipazione delle chiese Cepple all’utilizzo del software GPS (www.cepple.eu/presencenumerique). Inevitabilmente è emersa la difficoltà, da parte di molte delle nostre chiese, di stare al passo con i continui cambiamenti prodotti dalla cultura digitale (anche tenendo conto dell’invecchiamento delle nostre realtà) e, d’altra parte, la necessità di saper tradurre in comunicazione efficace, a seconda del pubblico cui ci vogliamo rivolgere, la nostra presenza nella società.

Importante anche il dibattito che si è aperto, e che per il momento non ha avuto risposte, sul cercare quale sia, alla luce di quanto detto, la specificità delle chiese protestanti dei paesi latini e in cosa si possa identificare una “cultura latina”.

Il seminario si è concluso con un culto preparato dalle chiese portoghesi nella chiesa presbiteriana di Lisbona, culto che ha ben sottolineato il clima di fraternità e comunanza presente fra le nostre chiese.

Nella mattinata di sabato ha avuto luogo la parte assembleare più amministrativa in cui, a seguito dell’approvazione dell’operato e della gestione finanziaria nella legislatura 2014-2018, si è proceduto all’elezione dei membri del gruppo di lavoro permanente per i quattro anni successivi (per la chiesa valdese italiana è stata eletta Sabina Baral e supplente Laura Baldassini). Sono stati confermati nel loro incarico il presidente Alfredo Abad, della Chiesa evangelica spagnola, e la segretaria generale Charlotte Kuffer, della Chiesa protestante di Ginevra.

Tratto da chiesavaldese.org