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Il Passaporto Culturale di Torino

A Torino il progetto del Passaporto Culturale è diventato realtà. Grazie all’impegno della Fondazione Medicina a Misura di Donna con la Città Metropolitana di Torino e Palazzo Madama, dalla metà del mese di settembre 2018 questo particolare “documento d’identità” è a disposizione delle famiglie con nuovi nati.

Come ha sottolineato ai microfoni di Radio Beckwith Evangelica l’Assessora alla Cultura della Città Metropolitana di Torino, Francesca Leon, il Passaporto Culturale si inserisce in un progetto mirato al recupero e alla rivisitazione di alcune aree d’intervento del Sant’Anna, l’ospedale ostetrico più grande d’Europa in termini di nascite. Nel 2014 la struttura di Corso Spezia vide partire la sperimentazione di un percorso comune con il museo torinese di Palazzo Madama che mirava a portare i nuovi nati e le nuove nate, con le loro famiglie, a riconoscere nella cultura uno degli elementi fondamentali per la crescita e il benessere.

Sono 32 i musei ad accesso libero nella provincia di Torino e di Cuneo, spazi culturali a misura di bebè e famiglie, tra i quali il Museo Valdese di Torre Pellice, il Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo, così come Casa Cavassa e i Musei della Castiglia a Saluzzo, in provincia di Cuneo.
Una ricerca condotta dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna e dall’Osservatorio Culturale del Piemonte ha stabilito le linee guida per essere un museo family e baby friendly con servizi semplici ed essenziali per accogliere i neonati e le loro famiglie.
Un luogo di bellezza quotidiana che può essere accessibile gratuitamente per un anno grazie ai moduli scaricabili dal sito www.naticonlacultura.it o al momento della registrazione all’anagrafe o all’ospedale.

I primi mille giorni di vita sono determinanti per lo sviluppo intellettivo dei bambini, per questo il Passaporto Culturale e i Musei che aderiscono alla sua rete, garantiscono un piacevole contatto con la bellezza per tutta la famiglia che in questo modo può non chiudersi in casa con il neonato ma anzi può vivere, in un ambiente accogliente, le prime piacevoli belle esperienze condivise con i propri figli.