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Argentina. Chiese della riforma: sì a educazione sessuale nelle scuole

La Comunione delle chiese della Riforma (Cir) in linea con quanto già dichiarato pubblicamente dalla Federazione delle chiese evangeliche in Argentina (Faie), ha divulgato una dichiarazione nella quale sottolinea che nessuna organizzazione può pretendere di essere la voce di tutte le chiese e delle loro istituzioni educative: «Come chiese eredi della Riforma protestante, che ci ha lasciato un impegno con la realtà, con la vita in pienezza per tutte le persone, al di là di ogni questione di razza, cultura, identità religiosa o opzione sessuale, affermiamo che nessuna religione può imporre le proprie credenze alla società e che il ruolo delle chiese cristiane è quello di lottare per uno Stato che lavori sull’estensione dei diritti invece di limitarli alla visione del mondo di alcuni settori della comunità».

Il documento, firmato dai principali leader religiosi della Comunione delle chiese della Riforma in Argentina (la Chiesa valdese del rio de la Plata, la Chiesa luterana, la Chiesa metodista e altre chiese evangeliche), è stato reso pubblico dopo che l’Alleanza delle chiese evangeliche in Argentina (Aciera) ha diffuso un testo critico verso le modifiche alla Legge di educazione sessuale integrale in discussione in Parlamento. Gli evangelici dell’Aciera si trovano in disaccordo sulla obbligatorietà a prevedere l’insegnamento dell’educazione sessuale per tutte le scuole pubbliche di gestione statale e privata, confessionale o non confessionale e sul contenuto di questo insegnamento che sarà fornito dal Consiglio federale dell’istruzione.

Il dibattito sulla modifica della Legge per l’educazione sessuale integrale si è generato a margine di quello sulla Legge per l’interruzione volontaria di gravidanza; chi era contrario a normare questo settore chiamava a una maggiore educazione sessuale per evitare gravidanze indesiderate.

Nel documento della Cir si legge che «la sessualità è una parte essenziale della vita umana e, fin dall’infanzia, è necessario ricevere un’educazione sessuale completa, sia in famiglia che nei settori della formazione scolastica dei nostri bambini e adolescenti».

Il documento della Cir, inoltre, include un forte richiamo alla prospettiva di genere, con una forte enfasi sulla giustizia di genere, intesa come «[…] protezione e promozione della dignità di donne e uomini, che, essendo creati a immagine di Dio, sono amministratori della creazione. La giustizia di genere si esprime attraverso l’uguaglianza e relazioni di potere equilibrate tra donne e uomini, e l’eliminazione dei sistemi istituzionali, culturali e interpersonali di privilegio e oppressione che mantengono la discriminazione».

«Manifestiamo la nostra contrarietà all’imposizione e alle pressioni da parte di qualsiasi settore. – conclude il documento –  Diciamo sì al rispetto e al pieno adempimento delle leggi che estendono i diritti; sì all’applicazione della legge sull’educazione sessuale completa».