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Dalla Cina e dall’Africa a Firenze

Dal mese di dicembre 2017 a Firenze abbiamo organizzato un Gruppo di Integrazione per richiedenti asilo. Il nostro scopo è di proporre delle semplici lezioni d’italiano, molto legate alla realtà quotidiana, e momenti di creatività, come collage, lavorazione della creta, creazione di un piccolo tappeto annodato, lettura di ricette da trasformare in piatti da condividere. Ci troviamo tutte le domeniche dalle 12,30 alle 15,30 nei locali della chiesa valdese in via Manzoni, consumando insieme un pranzo frugale, spesso con il contributo di piatti tipici portati dai ragazzi.

L’iniziativa è ecumenica sia per i referenti coinvolti, sia per i ragazzi che partecipano. I volontari sono circa dieci: una ragazza cattolica che una volta al mese organizza i momenti di creatività e arte, l’insegnante e diverse donne che fanno servizio in cucina della chiesa valdese e gli accompagnatori di un gruppo di cinesi della Chiesa dei Fratelli, che si sono aggiunti al gruppo iniziale. A Firenze fra la comunità valdese e quella dei Fratelli c’è una lunga storia di collaborazione che risale all’800.

I partecipanti al Gruppo di Integrazione sono circa 12. Ci sono due gruppi di ragazze e ragazzi cinesi delle Chiese Domestiche Evangeliche, perseguitati in Cina per il loro credo e che a Firenze frequentano la Chiesa valdese e la Chiesa dei Fratelli, e due ragazzi africani richiedenti asilo, uno cattolico e l’altro musulmano, ospiti delle strutture della Diaconia valdese.

Le singole storie di questi ragazzi e ragazze sono molto diverse, ma segnate da profonda sofferenza e dall’abbandono di tutti gli affetti. I ragazzi africani provengono da zone di crisi e persecuzioni etniche e politiche, con l’approdo in campi libici dove hanno assistito e/o subito forme di schiavitù e tortura prima di affrontare l’attraversamento di fortuna del mare. I ragazzi cinesi per poter seguire il loro credo si sono dovuti nascondere, riunire in piccolissimi gruppi (le cosiddette Chiese Domestiche Evangeliche, appunto), rischiando l’imprigionamento e talvolta anche la tortura, fino ad essere costretti a emigrare per mettere in salvo la vita. Hanno dovuto rescindere qualsiasi rapporto con le famiglie rimaste in Cina, per evitare il rischio di rappresaglie, nonostante formalmente in Cina ci sia libertà di religione (di questo argomento abbiamo parlato recentemente qui).

L’obiettivo del Gruppo di Integrazione è, oltre a offrire dei momenti di spensieratezza e attenzione, di dare ai ragazzi delle conoscenze base di italiano, essendo la padronanza della lingua lo strumento per la libertà di orientarsi nella società e al tempo stesso di poter socializzare con italiani, requisito fondamentale per l’integrazione. Cerchiamo di mettere in contatto mondi che difficilmente si parlano. Il gruppo è stato più volte invitato a partecipare alle agapi della chiesa valdese, avendo la possibilità di incontrare persone molto diverse fra loro.

Abbiamo concluso il primo periodo dei nostri incontri con una grande festa, alla quale sono stati invitati i membri della chiesa valdese. Eravamo una bella tavolata di 30 persone, che hanno degustato i piatti tipici dei paesi d’origine dei ragazzi che li hanno cucinati. Dopo pranzo abbiamo imparato e cantato una canzone italiana accompagnati dalla chitarra e ci siamo salutati in diversi modi nelle diverse lingue. Una riuscita giornata di scambi e amicizia!

Non c’è stata una pausa estiva, ma grazie all’ospitalità della Chiesa dei Fratelli e alla sostituzione di chi era in vacanza, i ragazzi hanno continuato a potersi incontrare e studiare e svagarsi in un contesto di sicurezza e affetto.