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Amare con i fatti

Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento e ti dico: apri generosamente la tua mano al fratello povero e bisognoso che è nel tuo paese.
Deuteronomio 15, 11​

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità
I Giovanni 3, 18

Volendo tracciare una storia della povertà, non si può non riconoscere che, secondo la parola biblica, i bisognosinon sono mai mancati fino ad oggi e presumere che non mancheranno mai, neppure in futuro. La Legge di Mosè tutelava in modo particolare chi si trovasse in condizione di indigenza: il povero, la vedova, l’orfano, lo straniero, assicurando il loro sostentamento con le norme sulla spigolatura ed esortando alla solidarietà. Uguale attenzione al bisognoso troviamo nell’antico Egitto: “[…] ho porto la mano agli infelici, ho assicurato l’esistenza di coloro che sono nel bisogno. […] Ho protetto l’orfano che mi implorava ed ho preso nelle mie mani gli interessi della vedova” (iscrizione del gran sacerdote di Amon, Bakenkhonsua, XXI dinastia, 1085-950 a. C.). 

Non mancavano, anche in antico e nel medioevo, confraternite e associazioni che aiutavano i poveri, ma era l’elemosina la forma di aiuto più praticata e, in definitiva, di più semplice e immediata realizzazione. L’elemosina è, nella mentalità dell’ebraismo, un’opera meritoria davanti a Dio: Dei tuoi beni fa’ elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio (Tobia 4, 7). Gesù stesso esortava alla pratica dell’elemosina, da esercitare con riservatezza e descrizione, al cospetto di Dio, e non degli uomini. 

I tempi sono certo cambiati da allora e un’azione solidale efficace, seppure in uno spirito di gratuità, dev’essere strutturata e organizzata, non può più essere qualcosa di episodico. La comunità sociale s’è organizzata in forme che hanno dato vita allo «stato sociale» e con iniziative di volontariato, ma, anche con le migliori intenzioni, non si può arrivare dovunque ci sia bisogno. Molto resta da fare per il prossimo anche personalmente e occasionalmente, in concrete situazioni individuali che possiamo incontrare: Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità (I Giovanni 3, 18).