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Genocidio degli Herero e dei Nama. Prosegue il processo di guarigione delle memorie

Ancora un passo in più nel processo di guarigione delle memorie. Dopo la storica confessione di colpa e una richiesta di perdono della Chiesa evangelica in Germania (Ekd, la principale denominazione evangelica del paese) per il primo genocidio del XX secolo compiuto dai colonizzatori tedeschi nel 1901 a danno degli Herero e dei Nama, popolazioni dell’Africa del sud, Namibia, il 29 agosto scorso, la Germania ha restituito alcuni resti mortali di persone delle popolazioni indigene degli Herero e dei Nama, portati fuori dal paese dell’Africa del sud durante il periodo coloniale (1884-1919).

Per celebrare l’evento, è stato celebrato un culto commemorativo a cura della Chiesa evangelica in Germania e del Consiglio delle Chiese in Namibia presso la Französische Friedrichstadtkirche di Berlino.

Subito dopo il culto, i resti mortali sono stati consegnati ai rappresentanti del governo namibiano in un atto ufficiale del Ministero degli esteri tedesco e dell’ambasciata della Namibia; mentre il 31 agosto si è svolta una cerimonia di stato a Windhoek, capitale della Namibia.

Ernst Gamxamûb, vescovo della Chiesa evangelica luterana nella Repubblica della Namibia – chiesa membro della Federazione luterana mondiale (Flm) – e capo della delegazione del Consiglio delle Chiese in Namibia, ha tenuto un sermone congiunto con Petra Bosse-Huber, vescova per le relazioni ecumeniche e responsabile per i pastori all’estero (Ekd). Durante la riflessione, Gamxamûb ha ricordato la triste pagina della storia della Namibia e della Germania. «Impariamo dal nostro passato – ha esortato i presenti il vescovo Gamxamûb – per scrivere nuovamente il nostro futuro, caratterizzato dai seguenti valori: dignità umana, rispetto, uguaglianza, buona convivenza, rafforzandoci reciprocamente per esercitare pace e giustizia».

La vescova Bosse-Huber ha dichiarato: «Questo giorno mi commuove molto. Oggi facciamo qualcosa che doveva essere compiuto molti decenni fa: vale a dire, restituire ai loro legittimi discendenti i resti umani di persone che sono state vittime del primo genocidio del XX° secolo». «Insieme ai discendenti delle vittime – ha proseguito – intendiamo mantenere viva la loro memoria, sostenere pubblicamente il riconoscimento del genocidio e lavorare per sconfiggere i torti commessi dal dominio coloniale tedesco, così come i loro effetti duraturi».

Alla XII assemblea a Windhoek, in Namibia, nel maggio 2017, la Flm ha adottato una dichiarazione pubblica sulla riconciliazione in relazione al genocidio in Namibia.

In essa si legge: «Siamo incoraggiati nel sapere che i governi della Namibia e della Germania hanno accolto questo dolore e sono impegnati in un processo per dire la verità e fare giustizia in vista di ciò che entrambi chiamano oggi un genocidio contro gli Herero, i Nama, e altre popolazioni indigene. Siamo grati per il ruolo delle chiese e dei gruppi della società civile che hanno promosso e continuano a sostenere il processo di riconciliazione e di guarigione delle memorie».

Photo: EKD/Christian Ditsch