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La chiamata dei discepoli

Il Signore chiamò Samuele, il quale rispose: «Eccomi!»
I Samuele 3, 4

Gesù vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, che anch’essi in barca rassettavano le reti; e subito li chiamò; ed essi se ne andarono dietro a lui
Marco 1, 19-20

L’inizio rivela ciò che segue e il vangelo non inizia né con una predica, né con un miracolo, né con uno scontro con i farisei. Il vangelo inizia con la chiamata. Quindi possiamo dire che non esiste nessuna attività di Gesù prima della chiamata dei discepoli. Nessuno dei propositi del ministero di Gesù sarebbe stato possibile senza la presenza dei discepoli. Senza questa chiamata non ci sarebbe nessun vangelo.

Gesù voleva radunare Israele per l’avvento del Regno, la chiamata dei discepoli è l’inizio di questo raduno; Gesù voleva costituire una comunità del Regno, la chiamata dei discepoli costituisce il nucleo di questa comunità; Gesù voleva creare un nuovo Israele con 12 tribù, la chiamata dei discepoli istituisce i 12 patriarchi del nuovo Israele.

Giacomo e Giovanni (come gli altri discepoli) lasciano loro padre Zebedeo: «perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli» (Mt. 23, 9); essi «se ne andarono dietro a lui», come fanno i discepoli, i quali camminano dietro al maestro; essi smettono di rassettare le reti di loro padre, perché da ora in poi saranno serviti da Gesù: «il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire» e diverranno servi di tutti; essi perdono un lavoro sicuro e cominceranno a pregare: «dacci oggi il nostro pane quotidiano»; se ne vanno senza portare nulla con sé: «Comandò loro di non prendere niente per il viaggio; né pane, né sacca, né denaro nella cintura, ma soltanto un bastone; di calzare i sandali e di non portare tunica di ricambio» (Mc. 6, 8-9).

In questa chiamata c’è davvero molto del resto del vangelo. I discepoli smettono di essere ciò che erano stati fino a quel momento per diventare qualcosa di nuovo, dei «pescatori di uomini» (Mc.1, 17), cioè dei missionari, degli operai mandati nella messe del Signore. Possibile che per diventare discepolo di Gesù anche io debba fare un cambiamento così radicale della mia vita senza alcuna remunerazione? Ovviamente no! «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna» (Mc. 10, 29-30).