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Otto per mille, la fiducia di tanti italiani

Il sinodo delle chiese metodiste e valdesi in corso a Torre Pellice ha preso in esame, nella giornata del 30 agosto, la gestione dei fondi dell’otto per mille.

Lo stesso sinodo, nel 1991 ha approvato la disponibilità della chiesa valdese a essere destinataria dell’otto per mille della dichiarazione dei redditi dei contribuenti italiani.

Il 25 gennaio 1993 è stata dunque stipulata l’intesa integrativa a quella siglata nel 1984 per dare il via all’effettiva distribuzione delle quote 8 per mille.

Dal 1994 i contribuenti hanno potuto scegliere di destinare la propria quota di 8 per mille alle chiese valdesi.

Dal 2013 anche le quote non espresse vengono gestite e ripartite, e ciò ha reso ancora più significativa la cifra totale.

Nel 2018 sono 32 milioni gli euro percepiti e distribuiti dall’Unione delle chiese metodiste e valdesi da diverse centinaia di migliaia di donne e uomini, pari a circa il 3% del totale delle scelte espresse dai contribuenti; denari utilizzati per finanziare 435 progetti all’estero, per un totale di 13 milioni di euro (40% del totale), e 711 progetti in Italia, per un totale di 19 milioni di euro circa (60% del totale).

Sono almeno 4500 le domande esaminate ogni anno, e circa 1200-1300 i progetti finanziati. Un lavoro enorme per gli uffici preposti, con una novità a disposizione delle organizzazioni che desiderano presentare domanda di finanziamento: una più funzionale piattaforma informatica, che sarà il canale unico per la gestione di ogni operazione in materia.

Numeri alti, che colpiscono, a fronte di una chiesa che fatica a raggiungere i 20 mila membri. Ma che evidentemente appare a una discreta fetta della popolazione (il 3% circa per l’appunto) garanzia di utilizzo corretto dei fondi negli ambiti preposti: educazione, assistenza, sanità cultura.