03-colle_croce

Un culto a 2300 metri

Camminare per tre ore e mezza su un sentiero a tratti anche ripido? Con una sveglia che inevitabilmente suona molto presto? Con il rischio di stare al vento per alcune ore? Oppure nella nebbia?

E per di più tutto questo per un culto…all’aperto. A 2300 metri sul confine italo francese, al colle della Croce.

Quando negli anni ’30 si sono «inventati» questo incontro fra fratelli e sorelle questi problemi non se li sono posti. La voglia di incontrarsi era più forte del faticoso avvicinamento (ben più complesso e scomodo rispetto a oggi) e delle eventuali condizioni meteo poco favorevoli (con l’abbigliamento dell’epoca sicuramente stavano più al freddo). Una «rencontre» antesignana rispetto all’idea di Europa unita del dopoguerra, un incontro che viene a mancare per ovvi motivi durante il periodo bellico ma che ritorna forte e saldo nell’immeditato dopoguerra. Tempi in cui era normale risalire i colli e scendere nelle valli francesi (e viceversa) per incontrarsi. Alle migliaia di persone che riempivano il pianoro oggi si sono sostituti pochi «temerari». Ma l’incontro non si ferma, è uno di quei momenti che ci «deve» essere, per mantenere un filo e un legame fra i due versanti delle Alpi, anche nell’era delle comunicazioni veloci e facili e delle strade che collegano rapidamente Francia e Italia. Il programma della giornata di domenica 22 luglio prevede alle 11 il culto di Santa Cena (pastore Gregorio Plescan), pranzo al sacco, e verso le ore 14,30 chiacchierata post-pranzo sui 170 anni de «L’Eco delle Valli Valdesi». La conclusione è prevista attorno alle ore 15,30. Parteciperà il gruppo dei Trombettieri della val Pellice. Il Colle della Croce è raggiungibile dal versante italiano passando da Bobbio Pellice e fino in auto a Villanova, quindi a piedi nella Conca del Prà e dal versante francese passando dal colle dell’Agnello, raggiungendo la località La Monta nel Comune di Ristolas. Il percorso italiano è più faticoso e lungo: si impiegano circa 3 e mezza ore contro le due dal lato francese. Il ritorno dalla Francia può essere molto lungo causa code automobilistiche. Vista la quota e la posizione del colle, quasi sempre ventilato, è necessario portare: scarponi, cappello, giacca a vento e il pranzo al sacco. Un fattore da tenere in considerazione è il meteo: bisogna guardare le previsioni a breve scadenza, ricordare che il tempo in alta montagna può essere molto diverso da quello che si vede da valle e che quindi non ci si deve far spaventare da una foschia in bassa valle. L’incontro si terrà in ogni caso, a prescindere dalle condizioni meteo.

E in ogni caso, per ora, sembra che domenica 22 luglio ci sarà un bel sole…