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Il lieto messaggio di Gesù Cristo

Il Signore benedirà il suo popolo dandogli pace
Salmo 29, 11

Questa è la parola ch’egli ha diretta ai figli d’Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti
Atti 10, 36

Queste parole dell’apostolo Pietro contengono alcune affermazioni centrali della fede cristiana.

La prima è che la fede è fondata sull’ascolto della Parola di Dio, che è stata diretta ai figli di Israele e poi anche ai pagani; questa frase è tratta dall’episodio in cui l’apostolo Pietro predica l’evangelo a Cornelio, centurione romano, dunque non ebreo di nascita, ma simpatizzante della fede ebraica.

La seconda affermazione che questo versetto fa è che questa parola è un «lieto messaggio», ovvero un evangelo, una buona notizia. La buona notizia è la venuta di Gesù Cristo, il suo insegnamento, la sua morte e la sua resurrezione. Il messaggio è «lieto», è un evangelo, perché è un messaggio di pace. Dio, in Cristo, fa pace tra sé e gli esseri umani e pone le basi per fare la pace tra gli esseri umani.

La terza affermazione è che Gesù è il Signore di tutti, ovvero che nessuno è escluso dall’amore che Dio ha manifestato in lui. La conseguenza è dunque che in Cristo sono tutti uguali, come dice l’apostolo Paolo in Galati 3, 28: «Non c’è qui né giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù».

È l’uguaglianza che fonda la pace tra gli esseri umani; in Cristo tutti sono uguali, davanti a Dio nessuno ha privilegi e nessuno è discriminato. Ciò che è vero in Gesù Cristo dovrebbe diventare, per i cristiani, anche il criterio che li guida nella vita ecclesiale e in quella sociale: nella chiesa e nella società non dovrebbero esserci né privilegi né discriminazioni.

L’uguaglianza è il presupposto della giustizia, e dall’uguaglianza e dalla giustizia viene la pace. Questa è la strada che ci indica la Parola di Dio, il lieto messaggio di Gesù Cristo, che è Signore di tutti.