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Lavoro, dati positivi per il Piemonte

Piemonte meglio di Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e della stessa Lombardia. Nel primo trimestre 2018 l’occupazione è aumentata più che nel resto d’Italia: secondo i dati dell’indagine sulle forze di lavoro, presentati a maggio dall’Istat ed elaborati dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, tra gennaio e marzo il numero di occupati è cresciuto di 43.000 unità, il 2,4% in più rispetto allo stesso periodo 2017, a fronte di una crescita nazionale dello 0,6%, pari a 147.000 persone. Sempre seguendo la stessa tendenza, i disoccupati in Piemonte sono diminuiti di 38.000 unità.

I dati andranno verificati con l’andamento dei prossimi mesi, ma secondo l’assessora al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, «evidenziano il miglioramento del clima congiunturale in Piemonte e il rafforzamento delle tendenze positive emerse nel semestre precedente, con un recupero nei confronti delle principali regioni del Nord, nel 2017 più dinamiche della nostra. Restano, elementi di preoccupazione legati ad esempio alle diverse crisi industriali aperte, su cui l’impegno di questa amministrazione è massimo».

Ancora molte le situazioni di crisi

In Piemonte, lo scenario occupazionale più preoccupante è quello della Comital di Volpiano, in cui 110 persone rischiano di rimanere senza lavoro e stipendio a partire da novembre, quando scadranno gli ammortizzatori sociali. La Comital produce laminati ultrasottili in alluminio, un prodotto che non ha e non teme crisi di vendita e che la colloca tra i leader a livello mondiale con una produzione che ha molteplici utilizzi: ricopre l’interno di tutti i contenitori in cartone o plastica utilizzati per alimenti, medicinali, pacchetti di sigarette, o la classica pellicola in alluminio da cucina utilizzata per la conservazione dei cibi. La proprietà francese della Comital, a Volpiano, ha tuttavia deciso di chiudere. Non si sono presentati altri compratori, ma non è detto che da qui a novembre la situazione non migliori e non si risolva com’è successo per la Embraco di Riva di Chieri. Sono molte altre le situazioni in cui il lavoro non è garantito: La Borsalino di Alessandria, Italiaonline, FedEx Italy, per citare i casi più grandi ed eclatanti.

Come va nei vari settori

Non tutti i settori sono omogenei. In agricoltura, il segno meno è decisamente più marcato: -20%, con 13.000 persone in meno impiegate nei campi. Il dato complessivo è compensato da 5.000 addetti in più nell’industria, con un pallido +1%. L’edilizia e le ristrutturazioni sembrano invece ripartite, con un 10% in più e 11.000 nuovi addetti, ed è il settore che registra, in percentuale, la performance migliore. In termini assoluti, invece, è il terziario che ha i risultati migliori con quasi 50.000 nuovi addetti e il 6% in più rispetto al trimestre gennaio-marzo di un anno fa.