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La correzione che viene da Dio

Colui che ha fatto l’orecchio forse non ode? Colui che ha formato l’occhio forse non vede?
Salmo 94, 9

Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro preghiere
I Pietro 3, 12

Molti credenti orientano la propria vita secondo una prospettiva distorta di Dio, una condizione secondo la quale il Dio giudice prevale sul Dio misericordioso.

La parola di oggi potrebbe indurci in errore nel farci pensare ad un Dio che origlia dietro le porte del nostro cuore, un Dio detective che ci scruta in occulto pronto ad incastrarci al primo passo falso.

No! Le cose non stanno esattamente così: il Dio che ci ha rivelato Gesù è un Padre misericordioso che sta alla finestra e che ci attende a braccia aperte e non vede l’ora di altro che abbracciarci (cfr. Lc 15, 11-32). Il nostro è un Padre che ci accoglie col sorriso del perdono; il profeta Isaia, infatti afferma: «Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati» (Is 43, 25).

Il nostro Dio è un Padre sempre pronto al perdono. È un Dio che ci guarda da ogni angolazione con amore per proteggerci e ci scruta con serenità per discolparci (v. Salmo 139), così come le nostre mamme che ci osservavano la mattina dalla finestra fino a che non svoltavamo l’angolo quando andavamo alle elementari.

Il nostro è il Dio che non vuole sacrifici umani, come gli dei pagani.

Il Dio dei cristiani è un Dio che in Gesù condivide la nostra condizione umana e si offre in sacrificio per procurarci una immeritata grazia (I Gv 2 ,2).

Il Dio di Cristo è un Padre d’amore che talvolta ci corregge perché da noi si aspetta il meglio. È la legittima aspettativa di ogni Padre, come dichiara la lettera agli Ebrei al cap. 12, in particolare al v. 7: «Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga».

Dunque, la divina correzione ci attesta che siamo suoi figlioli. Non è questo un motivo di gioia?