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Basta odio sui mezzi di informazione

«Facciamo appello ai direttori di giornali e telegiornali e a tutti i giornalisti, affinché si attengano al rispetto delle regole della Carta di Roma, considerato che ci troviamo in una fase in cui le notizie sulle migrazioni hanno un grande spazio nel panorama informativo e orientano l’agenda dei media», questo è l’incipit dell’appello lanciato dall’Associazione Carta di Roma, che ha appena celebrato i suoi dieci anni di attività, e che vede tra i suoi membri fondatori la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

L’Associazione – sostenuta anche attraverso i fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi – è nata nel 2008 dare attuazione al protocollo deontologico per un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Cnog) e dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi).

«Il nostro è un appello al senso di responsabilità e alla deontologia di tutti i professionisti dell’informazione – ricorda Gian Mario Gillio, tra i primi firmatari, membro del direttivo dell’associazione in rappresentanza della Fcei – affinché venga utilizzato un linguaggio corretto, le notizie siano sempre verificate prima di essere pubblicate per evitare il diffondersi di una percezione distorta del fenomeno migratorio e un crescendo di tensione sociale basato su informazioni imprecise o tendenziose».

Prima preoccupazione dell’appello è quella di «evitare la diffusione di un linguaggio di odio». L’invito ai direttori di testata è quello di non riprendere le parole di odio nei titoli, negli attacchi e nei lanci dei pezzi.

Studi recenti, ultimo quello dell’Eurispes, rivelano che la percezione che hanno gli italiani del fenomeno migratorio è lontana dalla realtà: «solo un terzo dei cittadini sa che l’incidenza degli stranieri sulla popolazione è dell’8%, mentre la maggioranza degli italiani sovrastima fino al triplo del numero reale tale incidenza. Il problema è che tale percezione distorta si traduce facilmente in paura, sentimento che è alla base dell’aumento esponenziale delle violenze a sfondo razzista a cui stiamo assistendo in questi ultimi mesi», ed è per questo motivo, conclude l’appello dell’Associazione «che siamo convinti che sia importante chiedere alle redazioni di prestare una continua attenzione al racconto che viene fatto delle migrazioni con una verifica costante di notizie e fonti».

Tra i primi firmatari dell’appello: Valerio Cataldi, Pietro Suber, Paola Barretta, Piera F. Mastantuono, Sabika Shah Povia, Carlo Verna, Beppe Giulietti, Raffaele Lorusso, Carlotta Sami (UNHCR), Laura Boldrini, Vittorio Di Trapani (Usigrai), Gabriele Muccino, Sandro Ruotolo, Padre Camillo Ripamonti (Centro Astalli), Alessandra Ballerini, Don Luigi Ciotti, Giusi Nicolini, Ilaria Cucchi, Paolo Borrometi, Anna Masera […]