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«Ricetta Milano»: un banchetto da record per promuovere l’integrazione

Sabato 23 giugno una tavolata di 2600 metri verrà apparecchiata lungo i viali di Parco Sempione, sulla quale saranno serviti tutti i sapori e gli ingredienti di Milano, «la città senza muri». «Ricetta Milano» è un evento, aperto a tutti i milanesi, di nascita o di adozione, che ruota intorno al cibo e alle storie legate ad esso: i partecipanti infatti (sono già oltre 5000 le prenotazioni) porteranno un piatto legato alla propria infanzia e lo condivideranno con gli altri commensali, raccontando i ricordi collegati ad esso.

Il banchetto da record vuole celebrare il carattere aperto, accogliente e internazionale di Milano, città il cui motto è «milanesi si diventa».

Ricetta Milano è ideato – in collaborazione con il Comune di Milano – dall’associazione Kamba, nata nel 2016 «per promuovere spazi e iniziative per l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo nella città di Milano, puntando alla valorizzazione delle loro identità gastronomiche d’origine attraverso la chiave dell’alta cucina internazionale».

La tavolata di Parco Sempione chiuderà simbolicamente «Insieme senza muri», il festival dedicato al tema dell’integrazione, organizzato dall’Assessorato alle politiche sociali che si svolge dal 20 maggio al 23 giugno.

Tanti i soggetti che hanno finora aderito all’evento. Tra questi anche la chiesa battista di Milano-via Pinamonte.

«L’anno scorso alcuni membri della comunità parteciparono come singoli alla manifestazione cittadina prevista all’interno della prima edizione di questa rassegna che fa parte del lavoro che la giunta cittadina svolge sull’integrazione», ci racconta Isabella Mica, presidente del Consiglio della chiesa battista di Milano-via Pinamonte.

«L’iniziativa risponde alla vocazione di Milano di essere una città aperta alle altre culture e impegnata a promuovere processi di integrazione. Come chiesa battista, abbiamo deciso di aderire all’iniziativa perché la storia di Milano, città di migrazione e di incontro delle culture, è proprio la storia della nostra comunità: fin dagli anni ‘50 la chiesa di via Pinamonte ha accolto persone che provenivano dalla Campania, dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Calabria; poi, a partire dagli anni ’90, si è arricchita della presenza di persone provenienti dai 5 angoli del mondo. Oggi in chiesa vi sono ben 22 nazionalità che – su una popolazione ecclesiastica di circa 200 persone – sono una presenza significativa».

Da diversi anni i battisti di Milano sperimentano l’essere una comunità «senza muri» dove convivono storie, culture e spiritualità diverse. «Penso – prosegue Isabella Mica – a quanto è cambiata nel tempo la musica nei nostri culti, o la composizione del Consiglio di Chiesa, dove vi sono oggi degli stranieri, o anche l’approccio alla scuola domenicale. È inoltre significativo che fratelli e sorelle stranieri, che quotidianamente lavorano come badanti o camerieri, nella comunità svolgono ruoli di responsabilità e di guida, a partire dai loro doni e competenze».

Infine, per scherzare un po’, Isabella Mica aggiunge che «dal momento che come battisti siamo conosciuti, anche nelle altre comunità evangeliche milenesi, per essere bravi a preparare agapi e buffet, abbiamo pensato che partecipare a questo grande banchetto cittadino fosse proprio nelle nostre corde».

La comunità battista, a cui verrà assegnato un pezzo di tavolo da allestire con creatività (sempre rispettando alcune indicazioni per motivi di sicurezza), è già a lavoro per preparare la pietanza da condividere con i commensali vicini per un pranzo dai mille sapori che – in tempi in cui si inneggia e ci si adopera per chiudere frontiere e porti – vuole simbolicamente valorizzare la diversità e la ricchezza dell’incontro con l’altro.