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Servitore fedele e appassionato divulgatore delle Scritture

Il 9 giugno scorso è morto il pastore battista emerito Angelo Chiarelli. Nato a S. Severino Lucano (Potenza) il 28 marzo del 1924, a soli dodici anni rimase orfano del padre. Conseguita la maturità classica, si iscrisse alla facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Napoli. Venne richiamato militare alla fine della guerra e distaccato, con la sua compagnia, a Verona per fare la guardia ad un campo adibito a raccolta di prigionieri, in prevalenza tedeschi, provenienti da ogni parte del fronte.

Nel 1949 conobbe l’Evangelo e venne battezzato nella chiesa battista di Pozzuoli dal pastore Pasquale Russo. Lasciata l’Università, Angelo frequentò la Scuola teologica battista di Rivoli per quattro anni e successivamente trascorse un anno presso il seminario internazionale di Rüschlikon (Zurigo) in Svizzera. Nel 1955 venne inviato a curare le comunità di Ronciglione, Bolsena e Acquapendente (Viterbo). Nel 1956 sposò Maria Garbato, che aveva frequentato l’Istituto Betania, la scuola biblica per ragazze che aveva sede nella zona di Montesacro a Roma.

L’anno successivo l’Ucebi lo destinò a condurre la chiesa battista di Cagliari in sostituzione del pastore Piero Bensi. Durante il suo proficuo ministero a Cagliari curò anche le comunità di Iglesias e Carbonia a cui ben presto si aggiungerà anche la diaspora di S. Vito e la comunità di aviatori canadesi di stanza a Decimomannu. Coordinò il Centro aiuti di Cagliari del Church World Service, costituito da un grande magazzino di smistamento dove arrivavano gli aiuti, cibo e vestiti, dagli Stati Uniti. Nel 1960 si fece promotore di una ampia campagna di evangelizzazione a Oristano, Sanluri, Guspini, Terralba, Uras, Serramanna, Elmas. Coordinò anche l’acquisto di un terreno e la costruzione di una casa di quello che diverrà il «Campo Sardegna», in cui organizzò i primi campeggi di giovani e di adulti della comunità. Nel 1964 lasciò Cagliari per andare, con tutta la famiglia, come missionario e insegnante nella scuola media superiore di Mokolo nel Camerun. I quattro anni di missionario-insegnante a Mokolo sono raccontati nel libro «Grazie Africa».

Nel 1968 rientrò in Italia e l’Ucebi lo destinò alla chiesa di Roma Centocelle. Negli anni settanta e per oltre tre lustri diresse anche l’Istituto G. B. Taylor con l’annesso orfanotrofio e la casa di riposo. Curò anche la comunità battista di Roma via Urbana. Andato in emeritazione, continuò a predicare in alcune chiese dei castelli romani, in particolare ad Ariccia.

«Angelo – si legge nella lettera inviata alle chiese dal presidente Ucebi, Giovanni Arcidiacono – è stato pastore dell’Ucebi per 35 anni durante i quali ha servito le chiese in varie vesti sia come pastore che come membro di diversi comitati (Evangelizzazione, Istruzione, Movimento Giovanile Battista, ecc.), è stato inoltre vicedirettore dell’orfanotrofio G. B. Taylor, missionario in Camerun e vicepresidente della Missione Battista Europea (MBE oggi EBMI) fino al 1986. Servitore fedele e appassionato divulgatore della Parola, Angelo era anche un pregevole scrittore, capace di una prosa ritmata e avvincente. I ricordi della sua esperienza africana vennero raccolti nel volume “Grazie Africa”, purtroppo ormai di difficile reperibilità. Alla fedele compagna Maria, ai figli e ai famigliari tutti, giunga la nostra fraterna solidarietà e sia di conforto in questi momenti di tristezza la consolazione dello Spirito e la certezza che “quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce” (I Pietro 5, 4)».