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Senza l’Europa, i nostri sentieri morirebbero

La Regione Piemonte ha destinato 37,4 milioni di euro per la manutenzione della rete sentieristica regionale tra il 2000 e il 2020. Si tratta di fondi che arrivano dall’Unione Europea attraverso i Piani di Sviluppo Rurale 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020.

Il Piemonte ha 4.408 itinerari, tra quelli ufficialmente censiti dal catasto regionale dei sentieri, per una lunghezza complessiva di 19.795 chilometri. 1272 sentieri si trovano in provincia di Torino, 1048 in provincia di Cuneo con oltre 5 mila chilometri di sentieri per ciascun provincia.

Il sito Piemonte Outdoor offre una panoramica di questo immenso e straordinario patrimonio che ha bisogno di essere curato, manutenuto, ed è funzionale alla crescita turistica ed economica del territorio.

Quest’anno, la Giunta guidata da Sergio Chiamparino, a inizio aprile, ha dato il via libera al bilancio di previsione di quest’anno in cui sono destinati al Fondo Regionale per la Montagna 13 milioni e 312 mila euro. La legge regionale del 2014 stabilisce che l’85% dei fondi venga destinata alle Unioni Montane in proporzione a quattro parametri: il 30% in base al numero di comuni che fanno parte delle Unioni, il 30% in relazione alla superficie, il 10 % in base alla superficie localizzata oltre i 600 metri di altezza, e un altro 30 % in base al personale già impiegato presso le ex comunità montane delle unioni montana.

Una realtà che i comuni dell’alta val Pellice che hanno deciso di non entrare nel Parco del Monviso dovranno guardare con particolare attenzione, perché quest’anno, nel contesto degli itinerari spicca proprio il Tour del Monviso, montagna simbolo del Piemonte. Con la riapertura, lo scorso anno, del Buco di Viso – il primo traforo europeo realizzato tra il 1475 e il 1480 a quasi 3.000 metri di quota – dopo i lavori di ristrutturazione, anche in questo caso finanziati dall’Unione Europea sono stati valorizzati tutti i sentieri attorno al “Re di Pietra”. Sono stati istallati appositi contatori che hanno rilevato, durante l’ultima stagione, 40.000 passaggi, dei quali il 67% di escursionisti italiani e il 33% di quelli stranieri.

Ires Piemonte, l’istituto di ricerche economico e sociali che dipende dalla Regione ha realizzato una ricerca preliminare dal titolo “La valorizzazione del Patrimonio Escursionistico Regionale”: un documento di 72 pagine frutto di 8 mesi di lavoro. Carlo Alberto Dondona, l’autore, racconta che «la  ricerca è stata commissionata dall’Assessorato alla Montagna guidato da Valmaggia per capire quanti turisti stiano visitando il nuovo Parco del Monviso con le relative offerte turistiche, tra cui il tour. Abbiamo censito 40.000 persone e se pensiamo che Saluzzo, città d’arte, ne conta tra i 20 e i 30 mila, l’anno non possiamo che ragionare su quanto sia importante valorizzare e investire in questo settore».

I Gal sono gli enti che fanno da tramite tra la Regione e i comuni per gestire i bandi che appaltano  la manutenzione e l’attuazione del finanziamento che quindi genera lavoro sul territorio. Susanna Gardiol, direttrice del Gal Escartons Valli valdesi racconta che c’è il bando Bando 7.5.2 Tip.1 “Sostegno a investimenti per interventi puntuali e di valenza locale relativi ad infrastrutture turistiche turistico-ricreative e d’informazione”, per il moneto aperto,  che si chiuderà il 24 luglio: «E’ stato molto apprezzato e si sono presentati da noi moltissimi comuni che afferiscono al nostro Gal».

Dopo il 24 luglio sapremo chi avrà vinto, e quali lavori verranno eseguiti.