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La salvezza gratuita

Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo
Numeri 21, 7

Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi
Giovanni 8, 36

È vero, il popolo d’Israele ha peccato contro Dio e contro Mosé in molte occasioni durante questo lungo e tormentato viaggio nel deserto per raggiungere la «terra promessa», quel luogo così tanto favoleggiato dove scorre «latte e miele». E quest’ultimo peccato non è dissimile dagli altri: una continua lagnanza sul profondo disagio ed estrema sofferenza che il popolo in cammino è costretto a patire. Fame, sete, profonda stanchezza e nausea anche di quella manna che era stata donata loro dal cielo, hanno finito con il piegare ogni resistenza. Non c’è più posto per la fiducia entusiastica che gli ebrei avevano riposto nel loro Signore, cantandone la potenza delle sue opere (Es. 15), all’indomani della terribile disfatta dell’esercito egiziano al Mar delle Canne, l’attuale mar Rosso, o alla recentissima vittoria loro concessa sui Cananei. Questo è il loro peccato e il nostro peccato: quando la fiducia nel Dio che ama e che libera vacilla o viene meno, quando si guarda alla nostra realtà da una prospettiva unicamente umana e non si alza lo sguardo verso l’alto per invocarne il soccorso, la forza, la consolazione. Ecco, allora, che la giustizia divina non si fa attendere: un covo di serpenti velenosi viene liberato all’interno della popolazione, cominciando a farne strage. Giunge così il ravvedimento e la richiesta di perdono. Mosé prega il Signore, su invito del popolo, perché intervenga a porvi rimedio. Forgia un serpente di bronzo, lo issa sopra un bastone e invita coloro che vengono morsi a guardare questo serpente per avere salva la vita. L’immagine del serpente viene ripresa dall’evangelista Giovanni (Gv. 3, 14) per parlare dell’innalzamento di Cristo che, nella fattispecie, prevede solo la salvezza gratuita di coloro che guardano al Cristo crocifisso. I tempi della giustizia, cosiddetta retributiva, che puniva i peccatori in rapporto alle loro colpe sono finiti, superati. Con l’arrivo di Gesù si è aperta una nuova epoca: quella della salvezza o giustificazione gratuita mediante la fede. Grazie Signore per questo dono immeritato, che ci hai voluto elargire quando eravamo ancora peccatori!