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La «vita della chiesa» protagonista

Si tiene sabato 2 e domenica 3 giugno a Perrero la Conferenza distrettuale del primo Distretto. Abbiamo chiesto a Mauro Pons, presidente del Distretto, di individuare gli argomenti che saranno discussi nella due giorni in val Germanasca.

Ma prima di guardare all’oggi è necessario fare un passo indietro. Mai come quest’anno gli echi della conferenza di Prarostino dell’anno passato si sono riversati nelle chiese generando un dibattito sul futuro della chiesa stessa, sulla centralità del culto e sulle prospettive future. «La parte centrale della relazione della Commissione esecutiva distrettuale (Ced) è dedicata all’argomento «vita chiese» – ci spiega il pastore Mauro Pons – perché pensiamo che l’argomento non si sia esaurito, che siano stati fatti i primi passi e le comunità abbiano iniziato a riflettere: ora abbiamo capito dove soffermarci. Bisogna superare lo schema ottocentesco della parrocchia territoriale, dobbiamo affrontare le difficoltà del ricambio generazionale, delle risorse umane ed economiche». Un altro argomento centrale sarà quello del futuro del Collegio Valdese di Torre Pellice. «Il Liceo conta pochi iscritti, quindi bisogna discutere del suo futuro. Risponde al Sinodo, è vero, ma ricade sul nostro territorio e quindi ci sembra giusto parlarne. Legata in qualche modo al Liceo, ci sarà la questione del rapporto con la Commissione sinodale per la diaconia. Vorremmo discutere del rapporto chiesa-diaconia, non di aspetti tecnici: bisogna ribadire la funzione della diaconia come funzione della chiesa».

 

Esaminare l’andamento dell’anno ecclesiastico, verificare le iniziative realizzate, suggerirne di nuove: sono questi alcuni dei compiti della Commissione d’esame che in questi giorni è al lavoro in vista della Conferenza distrettuale di Perrero. A presiederla il pastore di Angrogna, Marco Di Pasquale, che segnala subito come, a causa di una defezione improvvisa, i membri si siano ridotti fin dalle prime riunioni a 3. Meno di un mese per valutare un’annata. Logico soffermarsi sulla cosiddetta «vita delle chiese». «In generale affermeremo apprezzamento per il lavoro della Ced, e in particolare per l’organizzazione della “Giornata dei concistori”: sarebbe bello che questo diventasse non una una tantum ma un appuntamento ricorrente. Per il prossimo anno avremmo anche un tema: la spiritualità. Sarebbe interessante, a esempio, capire se non stia lì il punto di partenza di una difficoltà di base a trovare vocazioni, a cominciare dalla difficoltà a ricoprire ruoli importanti nei nostri organi».

Un altro tema, che è già stato enunciato anche a livello sinodale ma che richiede approfondimenti, secondo il relatore della Cde è il rapporto fra chiese e diaconia «ufficiale». «Vorremmo analizzare e discutere delle forme che ha assunto la Diaconia che, abbiamo l’impressione, le chiese sentano sempre meno legate alle comunità. Pensiamo che il tema vada discusso, senza contrapposizioni ma con un invito reciproco: alle chiese, ad affermare la loro vocazione diaconale, e alla Csd, a sostenere le chiese locali nelle loro iniziative».

Altro tema che potrebbe ritornare nella discussione del prossimo week end, i nuovi media; già discusso in una giornata di studio ad hoc, meriterebbe più continuità e coinvolgimento.

Dal I Distretto arriva poi una scossa rispetto alle procedure. All’interno del campo di lavoro per i prossimi anni si segnala l’uscita dal terzo circuito del past. Mauro Pons, in trasferimento a Pinerolo, e l’arrivo in val Germanasca del past. Antonio Lesignoli. Per quest’ultimo è stato necessario il voto dell’assemblea di chiesa di ognuna delle singole realtà in cui si troverà a operare in quanto «chiese autonome». Ma se, come è accaduto in questo caso, una chiesa perde le caratteristiche per l’autonomia, a decidere dovrebbe essere la Tavola. «Demanderemo la questione al Sinodo – commenta Di Pasquale –; pensiamo che sia necessaria una modifica dei regolamenti che affronti situazioni non codificate».

Foto: uno dei momenti dei lavori dell’anno scorso a Prarostino