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La «pace» di Canberra

Il Consiglio nazionale delle chiese in Australia (Ncca) ha riunito il 15 e il 16 maggio scorsi a Canberra 27 leader australiani sudanesi e sud sudanesi, provenienti da sette chiese locali, per una consultazione. I partecipanti hanno rilasciato una dichiarazione di unità per la pace, poi presentata ai colloqui di pace di Addis Abeba e al Consiglio delle Chiese del Sud Sudan il 17 maggio.

«Riconosciamo che l’impatto della guerra origina azioni conflittuali tra tribù locali, denominazioni e territori all’interno del Sud Sudan, ma anche tensioni nella diaspora sud-sudanese residente in Australia».

L’incontro tra i leader religiosi africani si è tenuto presso l’Australian Centre for Christianity and Culture e la dichiarazione finale è stata letta da Ismail Wais, l’inviato speciale dell’Intergovernmental Authority on Development per il Sud Sudan.

Una dichiarazione che propone di costruire l’unità della diaspora australiana come modello pacifico: «Preghiamo per la pace e per l’unità – si legge –, anche all’interno della popolazione e delle leadership presenti nel Sud Sudan; una pace basata su valori universali e per il buon governo», conclude la dichiarazione.

I leader delle chiese sudanesi e sud sudanesi di Canberra rappresentavano sette diverse confessioni di sei diversi territori australiani.