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Avere pietà dei bisognosi

Chi offende il povero offende colui che l’ha fatto ma chi ha pietà del bisognoso, lo onora
Proverbi 14, 31

La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino
Filippesi 4, 5

 

Perché mai Dio prende le parti, così spesso, dei poveri? La Scrittura è piena di richiami contro chi oltraggia i poveri, forse perché i tempi cambiano, il mondo si globalizza, ma i poveri ci sono da sempre e continuano ad esserci, rappresentando una delle amare «certezze» che la vita propone. Tanto sono radicati nel tempo, che spesso si corre il rischio di abituarsi alla loro presenza, fino a non vederli più, quasi non ci fossero. Effettivamente il povero è colui che più di ogni altra persona patisce un male che è forse anche peggiore del suo stato di indigenza: l’indifferenza, un’indifferenza esercitata fintantoché il povero non si mostra qual egli è: una persona. Lì l’indifferenza si tramuta in tormento, maltrattamento, offesa, oltraggio verso chi reclama il proprio diritto di essere.

Eppure la Scrittura dice che chi offende il povero offende Dio, e questo perché Dio gli assomiglia. In Cristo, Dio ha preso le sembianze umane, ma proprio di quell’umanità scartata, reietta, allontanata. Di quell’umanità scomoda; scomoda da vedere, perché la vista dell’umanità più bisognosa mette a nudo l’egoismo, l’ingiustizia, l’essere discriminanti, tanto da spingere, più che a stendere la mano per soccorrere, ad alzare il braccio per distruggere. Dio ha scelto, ancora, di assomigliare a quell’umanità che si cerca di evitare, perché troppo differente dalla «brava gente», da coloro che il perbenismo ci impone di esaltare, troppo diversa per essere dichiarata giusta, troppo sporca di peccati per assomigliare a noi «bravi credenti». Dio ha preso l’essere diversi dalla «normalità» per far riflettere su quanto diversi, invece, siano coloro che cercano di uniformare gli altri alla propria realtà, senza curarsi di quanto Egli, il Signore di tutti, abbia a cuore ogni singolo respiro di ogni sua singola creatura. Dio ci invita ad avere i suoi stessi sentimenti, ad essere miti, come Lui è mite, comprensivi, come Lui lo è verso di noi, e mansueti, verso coloro che, ricordiamolo, somigliano tanto a Lui.