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«Jackpot» per la Chiesa d’Inghilterra

Il governo britannico ha annunciato che limiterà la quota massima di puntate a 2 pounds (£) a un particolare tipo di terminale di gioco elettronico. L’annuncio segue una proposta lanciata attraverso una Campagna della Chiesa d’Inghilterra promossa insieme ad altri enti. Sino a oggi, infatti, era possibile puntare una quota massima di 100 pound nei terminali di scommesse fisse (Fixed Odd Betting Terminals – Fobt), molto utilizzati dagli scommettitori britannici.

Gli attivisti «anti-azzardo» da tempo denunciano  e mettono in guardia sui rischi che soprattutto questi dispositivi possono causare, «molti utenti diventano dipendenti dal brivido di queste macchinette e perdono migliaia di sterline». Le macchinette in questione consentivano (sino alla sentenza uscita ieri) di giocare la puntata massima a 100 £ ogni 20 secondi. Una cifra spropositata.

A seguito di molte segnalazioni e allarmi la Commissione britannica sul gioco d’azzardo si era espressa in passato e aveva «chiesto» i gestori a ridurre il massimale della puntata da 100 £ a 30, riduzione significativa, ma era solo un invito.

Ieri mattina, a sorpresa, la Commissione si è spinta ben oltre ciò che anche la Chiesa d’Inghilterra aveva chiesto: il governo ha annunciato che per quel tipo di macchinette la quota massima non potrà superare i 2 £.

Nel febbraio dello scorso anno il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra aveva approvato un atto nel quale si riconosceva l’impatto «distruttivo del gioco d’azzardo», soprattutto quando questo è reso «accessibile», perché causa «danni insostenibili anche per le famiglie dei giocatori e per le intere comunità di fede».

Il vescovo di «Saint Albans» Alan Smith, che guidò la Campagna, ha dichiarato: «I terminali di scommesse a quota fissa sono una piaga e hanno approfittato delle persone più vulnerabili per troppo tempo; era ora che il governo ponesse un limite alle puntate. Sono contento che abbia accolto la nostra proposta e imposto la quota di £ 2. Certo, c’è ancora molto lavoro da fare… ma il governo ha preso la decisione giusta».

Una decisione non facile e scontata, il governo britannico ha valutato che per questa decisione non entreranno 1,1 miliardi di sterline (per tre anni) nelle casse del Tesoro.