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La solidarietà a giudizio

Giovedì 3 maggio i tre attivisti svizzeri e italiani incarcerati a Marsiglia, per quello che viene definito “reato di solidarietà”, sono stati scarcerati. Durante la manifestazione del 21 aprile erano stati arrestati a Briançon per aver accompagnato attraverso il confine alcuni migranti. 

L’udienza del tribunale del riesame di Gap ha liberato Théo, Bastien, svizzeri, ed Eleonora italiana, ma è stato disposto per loro l’obbligo di firma in Francia fino al 31 maggio, data di inizio del processo. 

I tre sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rischiano fino a 10 anni di carcere e 750.000 euro di multa.  Un’accusa che le realtà solidali presenti sul confine ritengono gravissima e sproporzionata rispetto al fatto di aver aiutato e accompagnato senza alcun compenso persone smarrite e disorientate attraverso il confine. L’appello per la liberazione era stato firmato da oltre 2.000 intellettuali e personalità europee dal fumettista Zerocalcare, allo scrittore Erri De Luca, al segretario del partito di sinistra francese Melenchon.

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