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In Francia il sinodo della Chiesa protestante unita

Sarà il piccolo paese di Lezay, nell’ovest del Paese, a ospitare dal 10 al 13 maggio il prossimo sinodo della Chiesa protestante unita di Francia (Epudf), nata 5 anni fa dall’unione della Chiesa riformata di Francia e della Chiesa evangelica luterana. Alain Millet, moderatore di questa sessione sinodale, accoglierà i 220 delegati provenienti da tutta la nazione e gli invitati dai Paesi esteri.

Il Consiglio nazionale dell’Epudf ha scelto quale tema portante dei lavori “l’essere chiesa”, fare comunità, testimoniare l’evangelo nel mondo di oggi. Il discorso della presidente del Consiglio nazionale, la pastora Emmanuelle Seyboldt, è previsto nella mattinata di venerdì 10 maggio.

Il momento più importante di questa sessione di lavori sarà certamente il lancio ufficiale di quella che viene definita “Dinamica di riflessione e di sperimentazione di lettura della Bibbia per il triennio 2018-2021”: un’iniziativa volta a rimettere il testo biblico al centro della vita comunitaria. A coordinare il neonato gruppo di lavoro nazionale è il pastore Paolo Morlacchetti della Chiesa protestante di Nizza e membro del consiglio nazionale dell’Epudf che ci ha raccontato la genesi e gli auspici del progetto: «Posta al centro della liturgia la Bibbia rappresenta per noi protestanti un pilastro fondamentale della vita cristiana, che per secoli ha nutrito la fede, la vita e la preghiera di chi è venuto prima di noi. Ancora oggi abbiamo fama di infaticabili lettori dell’evangelo, soprattutto agli occhi delle altre confessioni cristiane. Ma un sondaggio condotto in Francia alcuni anni fa ha mostrato una realtà differente: il 9% dei riformati afferma di andare al culto ogni settimana e solo il 17% di leggere la Bibbia almeno una volta a settimana. Ognuno di noi ha dunque a casa uno o più testi biblici, che spesso hanno valore emotivo importante, ma che rimangono ordinatamente conservati nei cassetti o in una libreria. Accanto a una lettura comunitaria estremamente strutturata e definita ( durante il culto, gli studi biblici, le sessioni di catechesi), viene accantonata la lettura “privata”, personale, di solito con la motivazione di non possedere gli strumenti per interpretare il testo. Da questa premessa nasce la volontà di porre nuovamente la Bibbia nel cuore della nostra esistenza personale e comunitaria».

Sul come rendere in pratica questi propositi il pastore Morlacchetti vuole partire da cosa già esiste: «si tratta innanzitutto di fare rete per scoprire progetti, iniziative che magari singole realtà di chiesa già conducono. Va costruita una ragnatela di soggetti che hanno a cuore la diffusione del messaggio biblico e con loro studiare azioni di animazione, di approfondimento, per agire e riflettere insieme sulla nostra relazione con la scrittura. Vogliamo dunque mettere insieme esperienze per farle conoscere, condividerle e aiutarci tutti a riscoprire il piacere della lettura della Bibbia». Un sito internet, lirelabible.org sarà il collettore di tutte queste esperienze. Il Sinodo chiuderà i lavori con un culto domenica 13 maggio, durante il quale verranno consacrati 5 nuovi pastori che andranno ad aggiungersi ai 450 che già compongono l’Epudf nelle 460 chiese locali e nei 1100 luoghi di culto sparsi in tutto il Paese.

 

Nella foto il consiglio dell’Epudf votato lo scorso anno, al centro la pastora Seyboldt