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“Che l’amore reciproco continui”

E’ in corso a Bogotà (Colombia, 24-28 aprile) il 3° raduno del Global Christian Forum (GCF), la più ampia piattaforma ecumenica internazionale, capace di raccogliere il maggior numero di cristiani appartenenti a tradizioni diverse – dal cattolicesimo al protestantesimo, dalle chiese pentecostali a quelle ortodosse ad evangelicali.

Sono oltre 300 i responsabili ecclesiastici presenti nella capitale colombiana, raccolti attorno al tema generale “Che l’amore reciproco continui”, tratto dal testo di Ebrei 13:1.

«L’approccio ecumenico del GCF si basa su tre elementi – ha spiegato Larry Miller, attuale segretario del GCF -: la costruzione di relazioni, l’ascolto di testimonianze e la prospettiva missionaria». Un approccio che, unito a una struttura flessibile, ha permesso di creare «maggior fiducia tra le diverse chiese e ha molto migliorato relazioni tra partner che prima non avevano alcun rapporto tra loro». E’ quello che ha affermato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), in un messaggio letto al GCF da Odair Pedroso Mateus, direttore della Commissione Fede e costituzione del CEC. Oltre al CEC, a Bogotà sono presenti il pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (PCPUC), l’Alleanza evangelica mondiale (WEA) e l’Alleanza pentecostale mondiale (WPF).

Nella composizione dei partecipanti è stato osservato un rigoroso rapporto di 1:1 tra chiese storiche (cattolica, protestanti, ortodosse) e chiese cosiddette “giovani” (pentecostali, evangelicali e indipendenti). Anche la scelta del luogo d’incontro ha il suo significato.

Dopo il Kenya e l’Indonesia, la Colombia è stata scelta per quattro ragioni: il rapido espandersi e diversificarsi della presenza cristiana in America latina; creare un momento d’incontro e di dialogo tra i cristiani nel continente; continuare l’ascolto del cristianesimo del Sud del mondo; riconoscere l’importanza del cristianesimo di lingua spagnola a livello globale.