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Essere le voci e le mani della speranza

La Chiesa di Norvegia ha lanciato un forte appello al primo ministro del paese, Erna Solberg, affinché mostri coraggio dando un concreto benvenuto ai rifugiati nella nazione scandinava.

In una dichiarazione resa pubblica la scorsa settimana il Sinodo generale della Chiesa di Norvegia chiede al primo ministro di garantire una politica pubblica dignitosa nei confronti dei rifugiati e dei richiedenti asilo.

La chiesa ha anche invitato tutta la popolazione, comprese le chiese luterane, a mostrare coraggio, e a impegnarsi nel più ampio discorso pubblico.

«In un mondo che soffre, la risposta non sta nel prendere le distanze dalla sofferenza e costruire muri. La chiesa non può accettarlo!», continua la dichiarazione della Chiesa di Norvegia. «Accogliamo lo straniero. Gesù era un rifugiato. Egli è lo straniero, l’affamato, l’assetato e lo sfollato. Nel nostro tempo. Nel nostro mondo».

 

La dichiarazione fa eco al documento sui rifugiati intitolato Accogliere lo straniero, che è stato pubblicato dall’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Acnur) insieme alla Federazione Luterana Mondiale (Flm) e ad altre organizzazioni religiose nel 2013.

Questo testo si basa sui principi e sui valori di accoglienza profondamente radicati in tutte le principali religioni e viene utilizzato in tutto il mondo per promuovere il sostegno ai rifugiati e agli altri sfollati nelle loro comunità.

La Chiesa di Norvegia e la Norwegian Church Aid sono partner chiave con la Flm nel lavoro che questa svolge in tutto il mondo a favore dei rifugiati.

«Molte chiese in Europa e in Norvegia hanno praticato l’amore per il prossimo e hanno creato spazi sicuri per rifugiati e altri migranti. La nostra fede e le nostre vite sono state sfidate e arricchite da questi incontri», continua la Chiesa di Norvegia che ha incoraggiato le chiese a «essere le voci e le mani della speranza! Siate coraggiose e impegnatevi nelle comunità locali e negli spazi pubblici!».

«La chiesa è un movimento di speranza. La chiesa deve essere un movimento di protesta contro l’ingiustizia», si conclude la dichiarazione della Chiesa di Norvegia.

Photo: Paul Jeffrey/ACT