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La violenza nel cuore

Alle ore 17 presso il centro sociale Casa Mia-E. Nitti di Ponticelli (Na), in viale delle Metamorfosi n. 340, si tiene un incontro-dibattito sul tema «La violenza nel cuore. Riflessione sul disagio minorile nella città estesa».

L’incontro nasce dall’esigenza di chi quotidianamente è coinvolto nel lavoro con gli adolescenti e le loro famiglie, di riflettere sul fenomeno della violenza minorile. «Gli episodi di violenza che sono accaduti in queste ultime settimane a Napoli, ma non solo – ci riferisce Salvatore Cortini, direttore del Centro sociale Casa Mia-E. Nitti – ci interpellano. Come operatori che si occupano di educazione e di accoglienza ai minori, abbiamo pensato di avere uno spazio di riflessione con esperti che possano aiutarci a capire di più non solo il fenomeno del disagio giovanile, ma anche come affrontarlo».

Il fenomeno della violenza minorile non è nuovo. Cortini ricorda di essere stato circa 10 anni fa, proprio a Ponticelli, vittima insieme alla sua famiglia di un atto di violenza: un gruppo di ragazzi senza motivo si misero a far esplodere petardi fuori la porta di casa. Per fortuna nessuno si fece male, ci furono solo danni materiali alla porta. «Il fenomeno della violenza tra i giovani non è nuovo, ma si sta intensificando e riguarda non solo la nostra città ma diverse altre realtà italiane – prosegue Cortini –. Da una parte ci sono ragazzi violenti che provengono da contesti familiari per bene, e altri che invece già delinquono in organizzazioni criminali. Siamo in balia di bande di ragazzini che mettono paura e che destabilizzano la tranquillità dei territori, siano essi le periferie o i centri delle grandi città».

Perché tanta violenza nel cuore di questi ragazzi? «Rimaniamo sbigottiti dinanzi ai tanti ragazzi, e anche ragazze, che fanno violenza senza considerarne le conseguenze, senza sapere a che cosa vanno incontro. La violenza può essere un segno di difesa, è un modo in cui si esprime l’arroganza del più forte, l’individualismo, è il frutto di una cultura dell’antistato. Sicuramente ci sono responsabilità istituzionali, educative, familiari: con questo primo incontro vorremmo capire di più le ragioni che sono all’origine del disagio giovanile», conclude Cortini.

Perché la violenza mette radici nel cuore di tanti e tante minori? Proveranno a rispondere a questa e ad altre domande alcuni esperti: Antonella Di Nocera, coordinatrice FilmaP-ArciMovi; Carlo Signore, esperto in psicologia criminale e responsabile psicopedagogico di Conita (Interforze nazionale polizia); Giovanni Corona, sostituto procuratore della Repubblica; Leandro Del Gaudio, giornalista de “Il Mattino”; Michele Massimo, mar. maggiore della stazione dei Carabinieri di Napoli-Ponticelli. L’incontro sarà moderato da Salvatore Cortini.