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Jacopo Mosca protagonista alla Tirreno – Adriatico

Nel ciclismo, come del resto nella maggior parte degli sport, l’immaginario collettivo è proiettato sui grandi campioni o quanto meno sui corridori protagonisti delle volate finali in zona traguardo. A volte, tuttavia, succede che anche ciclisti le cui doti principali sono grinta, generosità e capacità di lavorare per la squadra ed effetuare fughe a ripetizione riescano a guadagnarsi le simpatie del pubblico pur non essendo mai protagonisti nel finale di gara. Jacopo Mosca, ciclista di Osasco alla seconda stagione da professionista tra le fila della Wilier Triestina, fa parte di questa categoria.

Dopo una prima stagione dove il corridore piemontese si era già messo in evidenza nel Tour of Hainan con una vittoria di tappa e della classifica finale, Jacopo la scorsa settimana è stato tra le sorprese più liete della Tirreno-Adriatico grazie  alla conquista della classifica a punti, contrassegnata dalla maglia arancione «Nella prima tappa abbiam tentato una fuga per farci vedere ed è andata bene – racconta Jacopo ai microfoni di Pentathlon – quindi il secondo giorno abbiam deciso  di riprovarci ed è arrivata la maglia arancione. A quel punto abbiam deciso di provare a mantenerla e, con quattro fughe su cinque tappe in linea, siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo».

Un successo conquistato in modo piuttosto insolito: la classifica a punti, infatti, prevede l’assegnazione di un punteggio per ogni piazzamento di tappa dal primo al decimo posto. In più vengono premiate le fughe con i cosiddetti “traguardi volanti”. Solitamente a determinare il punteggio il piazzamento all’arrivo ha un peso maggiore rispetto ai traguardi volanti: nonostante ciò Jacopo è riuscito a costruire il suo primato andando in fuga per un totale di 700 km durante tutta la corsa dei due mari.

Una stagione, quella ciclistica, che entra nel vivo con le grandi classiche, a partire dalla Milano-Sanremo che ha visto nuovamente Mosca in fuga per 254 km. Ma l’obiettivo più prestigioso è fissato per maggio «Dopo la Milano-Sanremo ci sarà la Coppi-Bartoli e poi un periodo di preparazione in altura per il Giro del Trentino – racconta Mosca – cercando di arrivare al top a maggio e sperando di ottenere una convocazione per il Giro d’Italia»

Un sogno che, a suon di prestazioni, ha concrete possibilità di trasformarsi in realtà. Ma Jacopo tiene i piedi per terra, anzi, sui pedali: «Sono sempre pronto al lavoro per la squadra, ma non credo di essere maturo per avere risultati nel finale di gara». Nonostante ciò, il ciclista piemontese si è guadagnato la stima del pubblico che ha imparato ad apprezzare le sue doti di passista, evidenziate dalla conquista della maglia arancione «La Tirreno Adriatico si corre in zone dove il ciclismo è molto seguito – spiega Mosca – Sentire urlare il mio nome per le strade è stata sicuramente una bella soddisfazione, anche perchè non ci sono abituato».