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In Uruguay per incontrare i nostri fratelli e sorelle emigrati

In queste settimane una delegazione composta da Marina Bertin (presidente del Comitato di Gestione dell’Asilo valdese di Luserna San Giovanni e vicesindaco dell’omonimo comune), Roberto Charbonnier (vice-direttore dell’Asilo valdese), Dino Bellion e Samuele Revel del Comitato di gestione sono in viaggio nel Rio de la Plata, fra Uruguay e Argentina per visitare opere e fratelli e sorelle presenti nell’America Latina.

La visita è inserita in un quadro più ampio di scambi fra le case di riposo italiane e uruguayane (in particolar modo fra l’Hogar Sarandì e l’Hogar para ancianos di Colonia Valdense e l’Asilo di San Giovanni) che negli ultimi anni ha permesso a dipendenti delle varie strutture di svolgere un periodo di volontario nella rispettiva struttura dall’altra parte dell’oceano. «L’Asilo – come ricorda il suo vicedirettore Charbonnier – ha iniziato negli anni Ottanta sotto la guida di Livio Gobello uno scambio di volontari che ora si è strutturato in modo più organizzato. Dal Rio de la Plata all’Asilo negli anni sono arrivati ben 49 volontari».

Oltre allo scambio fra case (ne sono state visitate sette) nel tardo pomeriggio di giovedì 15 marzo si è tenuta una solenne cerimonia nel municipio di Colonia Valdense, cittadina uruguagia gemellata con Luserna San Giovanni. Alla presenza della vicesindaca Bertin e dell’«intendente» del dipartimento di Colonia del Sacramento Carlos Moreira Reisch si è rinsaldato il patto di amicizia che lega i due comuni promettendosi per il futuro una stretta amicizia nonostante la distanza e i problemi economici che attanagliano i piccoli enti pubblici. A sottolineare l’importanza del momento oltre alla presenza dell’intendente (evento raro a Colonia Valdense) la presenza di giornali, radio e televisione locali.

A seguire la firma di un accordo che rinsalda e rinvigorisce il rapporto un buffet preparato dalla locale scuole di economia domestica presente all’interno del municipio stesso, passato ricordando le persone che si sono attivate nel passato per questo gemellaggio: il già citato Gobello per l’Italia, Walter Charbonnier, Robert Sibille e Giovanni Malan di Colonia e la «Famiglia Piemontesa» per l’Uruguay.