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Il pasto successivo

Quando incontri un senzatetto, cosa fai? Dai dei soldi? Compri una bevanda calda o del cibo? Cammini oltre?

Dallo scorso ottobre i londinesi hanno un’altra opzione: Next Meal (Pasto successivo) è un sito web che fornisce un database delle mense di Londra e che, grazie al sistema Gps, segnala ai senzatetto il luogo più vicino in cui poter avere un pasto caldo.

L’iniziativa è frutto della creatività di Martin Stone, responsabile della mensa «Muswell Hill Soup Kitchen», operativa presso la Muswell Hill Baptist Church dal 1994.

Accanto al sito web, Stone ha realizzato dei biglietti da visita da dare a coloro che chiedono l’elemosina, su cui è riportato l’indirizzo del sito web Next Meal, al quale le persone possono accedere con i loro telefoni (che molti senzatetto hanno) o recandosi in una biblioteca.

 

«È una cosa semplice», ha spiegato Martin Stone. «Stiamo dicendo al senzatetto: “ecco qualcosa che ti aiuterà: informazioni su dove poter mangiare durante tutta la settimana”».

L’idea di Next Meal è nata il giorno in cui Stone si chiese se la stessa tecnologia che permetteva di sapere quando arrivava il prossimo autobus, avrebbe potuto rispondere anche alla domanda: «da dove viene il prossimo pasto?». A quel punto Stone ha condiviso la sua idea ad un esperto che ha lavorato alla realizzazione del sito web nel suo tempo libero.

Next Meal è stato lanciato lo scorso autunno e ha già iniziato ad avere un buon riscontro sia da parte dei senzatetto sia dei londinesi che vogliono aiutare i bisognosi.

Ora Stone e il suo team vogliono portare Next Meal al livello successivo: allargare l’iniziativa ad altre città del paese.

«Il nostro obiettivo principale è aiutare le persone senza fissa dimora o in circostanze estremamente difficili», ha affermato Stone. «Molti senzatetto hanno i cellulari, quindi Next Meal può aiutarli direttamente. Inoltre, le persone che chiedono come rispondere alle necessità dei più bisognosi possono suggerire ai senzatetto un modo attraverso cui localizzare il cibo e un supporto più vicini. In definitiva, stiamo cercando di ridurre il fenomeno dei senzatetto e di cambiare la cultura».