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Tra Gianavello e Pralibro

l 2017 è stato l’anno della Riforma, ricordata in numerose occasioni di incontro. È rimasto  un po’ ai margini Giosuè Gianavello, eroe della Resistenza valdese, del quale proprio nel 2017, ricorrevano i 400 anni dalla nascita. Il vuoto è stato in parte colmato con il libro di Bruna Peyrot e Massimo Gnone (*) e, in occasione del XVII Febbraio appena trascorso, con l’uscita del n. 91 della rivista La beidana, in cui si trovano gli articoli di Tobia Schnebli (gli anni dell’esilio di Gianavello a Ginevra) e di Luca Perrone (le tappe documentarie nella ricerca sul «bandito valdese»). Quella di Gianavello è stata una straordinaria vicenda a metà fra mito e storia del montanaro-condottiero che lottò in difesa delle «eretiche» comunità valdesi del Piemonte contro le persecuzioni armate dei duchi di Savoia. Storia di  un eroe, ribelle, bandito, credente.

Nel fascicolo de La Beidana si trovano altri articoli interessanti, come quello di Myriam Orban sui poco noti insediamenti valdesi in Val Roja, scritto in francese anche per non perdere una tradizione linguistica delle valli valdesi che è sempre stata presente come l’occitano.

Il pittore Felice Casorati è ben conosciuto a Torre Pellice, anche per la sua collaborazione con Filippo Scroppo nell’organizzare per vari anni la Mostra di arte contemporanea: nella rivista, Anna Maria Capoferro Cencetti ce lo fa scoprire in momenti meno noti di un suo soggiorno alla Pension du Fort, attraverso il ritrovamento di una preziosa lettera, che integra la biografia dell’artista.

Un articolo di Sara Platone fa un bilancio dell’esperienza ormai quindicennale della rassegna Pralibro: felice iniziativa del pastore Winfrid Pfankuche, del sindaco Franco Grill, con le librerie Claudiana e Torre di Abele: il salone del tempio venne trasformato dai due librai storici Daniele Rostan e Rocco Pinto, creando una grande libreria aperta mattino e pomeriggio da metà luglio a fine agosto. La domenica il tempio torna a essere lo spazio del culto. «Pralibro è diventata un appuntamento culturale fondamentale – scrive Platone – cui la Claudiana tiene moltissimo perché vuole mantenere la caratteristica tipica del mondo protestante, che non scinde l’aspetto spirituale dalla quotidianità». Nella varietà dei temi dibattuti nel corso degli anni è stata presentata molta della migliore produzione libraria italiana, dalla narrativa alla teologia. Con la vendita, in quindici anni, di ben sessantamila volumi: messi uno accanto all’altro sarebbero più lunghi della val Germanasca!

E, per finire, nella consueta rubrica di Tatiana Barolin i lettori troveranno tutto lo scibile relativo a Lou Festin: uccisione del maiale ingrassato, momento fondamentale di lavorazione della carne, di collaborazione tra le famiglie e di festa, come appunto dice il nome.

(*) Bruna Peyrot Massimo Gnone, Gianavello bandito valdese, Ed.Claudiana 2017.