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La Federazione delle chiese evangeliche in Italia collabora alle azioni umanitarie nel Mediterraneo

Sul rimorchiatore Open Arms della Ong Proactiva, salpata oggi da Malta, vi sono operatori di Mediterranean Hope (MH) – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che per quindici giorni prenderanno parte alle azioni di salvataggio dei profughi che cercano di raggiungere l’Italia. «Con questa azione umanitaria si estende il raggio di attività della Fcei nel settore delle migrazioni – commenta Paolo Naso, coordinatore di MH – e si esprime concreto sostegno a chi lavora per salvare delle vite umane». Nella scorsa missione Proactiva Open Arms ha soccorso oltre 600 profughi; in quella precedente, funestata dalla morte di due bambini, oltre mille. «È la prova della professionalità degli operatori – prosegue Naso – di una Ong che abbiamo scelto anche per la trasparenza gestionale e per i rapporti precedentemente costruiti con il nostro Osservatorio di Lampedusa. Inoltre – nota ancora Naso – Proactiva ha sottoscritto il protocollo operativo per una gestione degli interventi che si svolga in piena legalità e contrastando il traffico di esseri umani».

A bordo, uno degli operatori di MH si occuperà della cucina e un altro, Francesco Piobbichi, oltre a collaborare alle azioni di salvataggio, continuerà la produzione dei “disegni dalla frontiera”. Una prima raccolta di disegni ispirati da esperienze vissute a Lampedusa e in Libano nella gestione dei “corridoi umanitari” è già stata pubblicata, in italiano e in inglese, dalla casa editrice Claudiana, e circola in vari paesi europei; varie associazioni e scuole hanno organizzato vere e proprie “mostre” dei “Disegni dalla frontiera” durante le quali è stato possibile presentare il lavoro di Mediterranean Hope e ciò che la Fcei sta facendo a favore dei migranti e dei rifugiati.