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Napoli. Testamento biologico e tematiche di fine vita

Giovedì 15 marzo dalle ore 9 alle 14 si terrà presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino (Napoli), il convegno sul tema «Testamento biologico e tematiche di fine vita: aspetti etici, psicologici e spirituali, organizzato dal Segretariato attività ecumeniche (Sae) – gruppo locale di Napoli. Il convegno, del quale la rivista Confronti è media partner, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Napoli, il patrocinio morale della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e della Curia arcivescovile di Napoli, ed è stato organizzato con il contributo dell’Ospedale evangelico Betania di Ponticelli e dell’Azienda agricola Punzo di San Giorgio a Cremano.

Il tema del convegno – come spiega il prof. Lucio Baglio, presidente del gruppo Sae di Napoli – fu trattato in un comitato dei gruppi locali del Sae nazionale nell’ottobre del 2016, quando era vivo il dibattito sul testo di legge che doveva ancora essere approvato. «Il Convegno sul testamento biologico e sulle tematiche di fine vita si terrà in uno scenario nuovo: la legge infatti è stata approvata dal Senato il 14 dic. 2017, ed è entrata in vigore il 31 gennaio del corrente anno».

«Il Sae, che promuove il dialogo interconfessionale e interculturale – prosegue Baglio –, ha pensato di impegnarsi su questo tema di alto valore civile e morale, organizzando un convegno che vuole essere un’occasione di confronto e approfondimento sull’argomento, a partire da un approccio interdisciplinare e interreligioso».

Interverranno esponenti delle fedi abramitiche (ebrei; cristiani delle diverse confessioni, cattolica, protestante e ortodossa; musulmani), oltre a giuristi, psicologi di vario orientamento e docenti universitari di bioetica.

Il dibattito sarà affrontato in due sessioni di lavoro, che saranno moderate rispettivamente da Marco Perillo, giornalista de Il Mattino, e da Alessandra Trotta, giurista e diacona della chiesa metodista di Napoli-Portici.

«Siamo convinti – afferma Baglio – che ogni idea abbia pari dignità e che per affrontare e risolvere problematiche complesse come quelle del fine vita ci sia bisogno di un confronto onesto. In particolare riteniamo che i credenti, con spirito laico e confortati dalla fede, possano contribuire a stemperare i toni che sull’argomento spesso sono stati molto accesi e ad operare, liddove possibile, una sintesi tra le diverse prospettive».