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I parlamentari eletti nelle valli valdesi

Nei comuni delle valli valdesi le elezioni politiche del 2018 hanno riservato qualche conferma, ma soprattutto molte sorprese. Sul sito di Radio Beckwith evangelica è disponibile una mappa interattiva con i dati delle elezioni in tutti i comuni del territorio: dalla val Susa alla val Pellice, passando per le valli Chisone e Germanasca e il pinerolese.

Val Pellice

La val Pellice, nella storia politica repubblicana, ha sempre avuto una maggioranza di elettorato di centrosinistra. Quest’anno, forse per la prima volta in maniera così marcata, sembra perdere questa connotazione. Tra i 9 comuni della valle, soltanto Bobbio Pellice e Torre Pellice continuano a mantenere una maggioranza progressista. In tutti gli altri (Villar Pellice, Rorà, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Bibiana e Bricherasio) vince la coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Noi con l’Italia-Udc, Fratelli d’Italia e Lega. Quest’ultima, in Piemonte, così come in altre zone, ha ottenuto il risultato più alto di sempre dal 1989, con il 23% dei consensi. Nel 1996, quello che era stato il risultato più alto ottenuto prima di quest’anno, il consenso era stato del 18,22%. Anche in val Pellice la Lega ha superato in molti comuni lo storico alleato berlusconiano ed è stato il partito più votato a Bibiana e in altri comuni della pianura pinerolese: a Cavour con il 30%, a Villafranca Piemonte con il 30,57, a Vigone con il 25%.

Val Susa

In val Susa, complice la politica favorevole alla linea Tav Torino-Lione del centrosinistra, il Movimento 5 stelle trionfa in molti comuni della bassa valle: Condove, Caprie, Rubiana, Vaie, Bussoleno, Mattie, Exilles, Giaglione, Venaus, Susa e molti altri. Per un punto percentuale non vince anche ad Avigliana contro la corazzata del centrodestra. Nel resto dei comuni dell’alta valle, ad Oulx, Bardonecchia, Cesana, Sestriere e Chiomonte, vince il centrodestra.

Val Chisone e val Germanasca

In val Chisone tutti i comuni sono a maggioranza di centrodestra con una media che si assesta intorno al 40%. In val Germanasca il centrosinistra resiste a Prali, Pomaretto e Pramollo, mentre a Salza di Pinerolo, Massello e Perrero vince il centrodestra.

Pinerolese

Nel pinerolese e nella pianura la coalizione di maggioranza è quasi ovunque quella del centrodestra, Pinerolo compresa, anche se il Movimento 5 Stelle rimane il partito più votato in molti comuni e a Pinerolo aumenta, anche se di poco, il consenso rispetto alle comunali di due anni fa. I cinquestelle tornano a essere maggioritari rispetto alle coalizioni a Piossasco, Volvera, None, Candiolo e Nichelino.

Dopo questi risultati, vengono eletti nei collegi uninominali, per Camera e Senato, due candidati, entrambi del centrodestra. Daniela Ruffino, al momento consigliera regionale di Forza Italia, alla Camera e Marzia Casolati, della Lega, al Senato. Entrambe battono i candidati del Movimento 5 Stelle, che si posizionano secondi e vengono quindi esclusi.

Nei collegi plurinominali, in base alle quote dei voti presi dalle liste, viene eletto il consigliere comunale a Pinerolo della Lega, Gualtiero Caffaratto, mentre Lucio Malan, rieletto al senato per Forza Italia, è arrivato alla sesta legislatura, dopo aver cominciato il suo percorso alla Camera nel 1992 tra le file della Lega Nord. Alla prima elezione arriva invece Elisa Pirro, per il Movimento 5 Stelle, di Orbassano, che ha appena annunciato di lasciare l’incarico di consiglierà metropolitana perché entrerà in Senato. Al contrario Caffaratto ha dichiarato che non sa se lascerà l’incarico di consigliere comunale, perché non c’è incompatibilità se non per la disponibilità di tempo.

«Non siamo stati capaci di convincere gli elettori sul nostro impegno per la montagna», spiega ai microfoni di Tutto Qui, su Radio Beckwith, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Federico Valetti, spiegando la sconfitta dei candidati valsusini Marco Scibona, ex senatore non rieletto, e Franco Trivero, sconfitto alla camera all’uninominale proprio dalla giavenese Daniela Ruffino. «Sono contentissima – spiega Ruffino – e adesso porterò avanti il programma della coalizione». Caffaratto, entusiasta del risultato della Lega, afferma che «questo risultato stupisce solo voi. Ho fatto centinaia di chilometri in questi mesi per i mercati del territorio a spiegare che bisogna pensare prima agli italiani», e ha poi aggiunto che «la Lega non spaccherà mai la coalizione per allearsi con altre forze».

Certamente, in questa débâcle della sinistra e del centrosinistra ha pesato fortemente l’ascesa del Movimento 5 stelle che, proprio come la Lega, ha ottenuto il risultato migliore della sua quasi decennale storia. Secondo i dati di flusso elettorali, analizzati dall’istituto Cattaneo di Bologna, dei quasi cinque milioni di voti persi dal Pd di Matteo Renzi rispetto alle Europee del 2014, 1 milione e 800 mila sono andati al Movimento 5 Stelle, oltre il 36%. Per contro, soltanto il 7% si è spostato verso la Lega, mentre il 15% ha deciso di astenersi. I cittadini che nel 2013 e 2014 avevano votato Pd rappresentano quindi la quota principale di chi durante queste elezioni politiche ha deciso di sostenere il Movimento 5 Stelle. Questo passaggio di voti può essere letto come un fatto dovuto a politiche storicamente vicine alla sinistra, in particolare sull’ambiente e la giustizia sociale, presenti oggi nel Movimento 5 Stelle, e che segnano quindi una capacità di intercettare una gran parte dei voti dell’elettorato storicamente progressista, nonostante troppe ambiguità su temi come i diritti civili.

In definitiva, in Piemonte il Movimento 5 Stelle rappresenta oggi il primo partito, con il 26% dei consensi, ma il centrodestra è arrivato poco sotto il 41%, rappresentando quindi la coalizione di maggioranza relativa guidata dalla Lega con il 22,6% dei voti.