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Non perdere il timore del Signore

Chi è l’uomo che teme il SIGNORE? Dio gl’insegnerà la via che deve scegliere
Salmo 25, 12

Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme
I Pietro 2, 21

 

Chi di noi è ancora disposto ad essere ammaestrato, ad essere guidato? Perfino nella scuola, luogo dell’educazione e dell’insegnamento per eccellenza, si assiste ad una profonda crisi di identità. L’uomo e la donna occidentali sono riusciti a garantire salute, benessere, agio alle proprie popolazioni e questo li e le ha resi pieni di orgoglio. Abbiamo case calde e comode, ospedali tutto sommato abbastanza efficienti, possiamo protrarre le nostre esistenze per tempi una volta inimmaginabili. Perfino il cielo, luogo un tempo simbolico, ora ci è diventato familiare quasi come il giardino di casa.

E dunque? Che bisogno c’è ancora di Dio? E, soprattutto, che bisogno c’è del timore dell’Eterno? Chi lo prova ancora? Non siamo ormai diventati orgogliosamente autosufficienti? Non guardiamo forse con un pizzico di ironia coloro che si rivolgono a Dio in termini e atteggiamenti che noi giudichiamo un po’ infantili? Chi è ancora disposto, in questo mondo occidentale ad accogliere dentro di sé il timore per qualcosa che è fuori di lui e di lei, più grande, più potente, timore per Qualcuno che chiede amore e fedeltà senza “se” e senza “ma”?

Il salmista ritiene invece che solo nel Signore sia la nostra saggezza e la nostra forza: Chi è l’uomo che teme il Signore? Dio gl’insegnerà la via che deve scegliere. Egli vivrà nel benessere, e la sua discendenza erediterà la terra. Il segreto del Signore è rivelato a quelli che lo temono, egli fa loro conoscere il suo patto. I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché sarà lui a trarre i miei piedi dalla rete.

Sarà Lui a trarre i nostri piedi dai mille trabocchetti prodotti dall’autosufficienza, dal pragmatismo che ci spinge a dire che non abbiamo più «bisogno» di Dio e che quindi possiamo sbarazzarcene. Sarà Lui a liberarci dal male che è fuori e dentro di noi e dunque solo Lui potrà aiutarci a non perdere il timore dell’Eterno, quel timore che ci permetterà di conoscere il segreto del Signore, l’unica cosa per la quale la nostra esistenza abbia un senso.