asilo-nido

Torre Pellice investe sui bambini

«Un territorio che non investe sulle nuove generazioni è un territorio che è destinato a morire lentamente»: questa la premessa dell’assessore del comune di Torre Pellice Giovanni Borgarello alla presentazione del progetto per la prima infanzia avviato recentemente. Partendo da questo presupposto, il comune della val Pellice ha avviato da qualche anno una serie di azioni e relativi investimenti che vanno a coprire nel modo più coerente e unitario possibile tutte le fasce d’età comprese tra gli 0 e i 29 anni.

Nello specifico, parlando di politiche per la prima infanzia, si tratta di un progetto importante sia dal punto di vista delle risorse impiegate sia per l’insieme delle iniziative che si andranno a sviluppare «Questo progetto – spiega Borgarello – è stato presentato sul bando nazionale per il contrasto alla povertà educativa che mette a disposizione risorse importanti su tutto il territorio nazionale. In particolare il nostro vale complessivamente 700.000 euro, di cui 400.000 ottenuti attraverso il bando e il restante a carico dei soggetti territoriali. L’arco temporale in cui verrà sviluppato è il triennio 2018-2020».

L’obiettivo è quello di arrivare a costruire un sistema integrato di servizi per la prima infanzia, ampliando la copertura degli aventi diritto a tali servizi: una quota fissata al 33%, per quanto riguarda la fascia 0-3 anni, da una legge nazionale entrata recentemente in vigore. «Sul nostro territorio, calcolando servizi sia pubblici che privati, la percentuale si aggira sul 12%», spiega Borgarello. «L’obiettivo che ci poniamo in questo triennio è quello di un aumento almeno del 50%».

Molte le azioni previste dal progetto per perseguire questi ambiziosi traguardi: dagli interventi di potenziamento dell’asilo nido comunale di Torre Pellice, alla previsione di un servizio di asilo nido anche in zone montane, come quelle di Bobbio Pellice e Villar Pellice. Inoltre verranno sviluppate iniziative rivolte ai genitori per sostenerne la genitorialità, in cui sono comprese delle attività di mediazione cultuale per facilitare l’accesso ai servizi alle famiglie straniere presenti sul territorio. Infine verrà ampliata l’offerta educativa complessiva attraverso attività come la musicoterapia, la psicomotricità e momenti di gioco in condivisione tra genitori e figli.

Un progetto articolato e complesso che mira a potenziare la rete dei servizi per l’infanzia nel contesto di un obiettivo più a lungo di termine: garantire la sopravvivenza di un territorio attraverso il coinvolgimento diretto delle giovani generazioni.