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Un «tamburo» di pace e giustizia per il Sud Sudan

Papa Francesco ha chiesto una giornata mondiale di preghiera e di digiuno per il Sud Sudan e per la Repubblica Democratica del Congo, il prossimo 23 febbraio. 

L’appello è stato accolto dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) che incoraggia tutti ad unirsi in preghiera per i due paesi afflitti da conflitti, disordini e carestie.

Per il Consiglio sud sudanese delle chiese (Sscc), l’annuncio del papa è una lieta notizia, e una pregevole iniziativa: «In realtà è la seconda volta che il papa chiede di pregare per il Sud Sudan. È importante sapere che non siamo soli nella sofferenza e nel dolore. Il mondo ecumenico è con noi, nel cammino verso la pace e la riconciliazione», ha dichiarato James Oyet Latansio, segretario generale del Sscc.

All’inizio di febbraio, l’Sscc aveva diramato una lettera pastorale indirizzata al governo del Sud Sudan e all’opposizione, una richiesta, un’esortazione, per chiedere loro di scendere a comuni accordi: «abbiamo chiesto di esercitare moderazione, perdono, tolleranza, amore e riconciliazione», prosegue Latansio.

Dall’indipendenza ottenuta nel 2011 il popolo del Sud Sudan ha dovuto sopportare carestie, guerre civili e atrocità, tutte calamità e violenze che hanno prodotto milioni di sfollati e creato un’ondata di profughi che sono transitati attraverso i confini dell’Uganda e del Kenya.

«È stato un periodo turbolento di fame e di carestia, provocate dall’uomo, e dove donne e bambini, per la maggior parte, hanno dovuto soffrire e patire le conseguenze di questa tragedia. La situazione è ancora difficile e le persone ancora vivono nella paura», afferma Latansio, pochi giorni derubato e minacciato con una pistola nella sua città natale, Juba.

«L’annuncio di papa Francesco rafforza i messaggi di pace per le chiese del Sud Sudan e l’invito alla preghiera coincide con la Quaresima, che per i cristiani è periodo di digiuno, conversione, preghiera e rinnovamento». Quaresima che è iniziata lo scorso 14 febbraio e durerà per quaranta giorni.

L’invito del Vaticano è giunto mentre Latansio partecipava a una riunione per i leader religiosi delle Nazioni Unite a Vienna, indetta per prevenire le violenze e gli scontri interni dell’area, che potrebbero portare ad ulteriori e atroci crimini.

«Un incontro importante dove sono stati presi impegni concreti dai leader delle chiese e da attori politici e sociali di tutto il mondo. Un incontro voluto per trasformare delle strategie in azioni concrete. Il recente incontro a Vienna e il successivo appello di Francesco rafforzano le nostre coscienze e ci esortano a far risuonare il “tamburo della pace e della giustizia” per il nostro paese», ha concluso Latansio.

 

Nella foto: James Oyet Latansio, segretario generale del Consiglio sud sudanese delle chiese