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Polonia, la memoria da difendere

Anche il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini,  dalle pagine del sito www.chiesavaldese.org, ha aderito all’appello indetto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) per condividere una comune preoccupazione: la limitazione alla libertà di ricerca. Questo il testo presente sul portale ufficiale dell’Unione delle chiese metodiste e valdesei in Italia:

Il 9 febbraio la presidente Ucei Noemi Di Segni aveva rivolto un messaggio a studiosi, ricercatori e società civile per salvaguardare il diritto-dovere alla Memoria, minacciati dalla nota e controversa legge polacca sulle responsabilità del Paese e dei suoi cittadini di fronte alla Shoah. «Se dalla Corte costituzionale polacca arriverà il via libera al provvedimento – scriveva la Di Segni –  sarà per l’Europa delle nazioni che nel dopoguerra hanno voluto riaffermare principi di verità e libertà, e per la comunità scientifica tutta, un giorno triste e di spartiacque». La Presidente dell’Unione aveva poi invitato tutta la società civile a far sentire la propria voce, aderendo all’appello e scrivendo il proprio nome, cognome e professione all’indirizzo di posta elettronica appellopolonia@ucei.it.

Nell’aderire all’appello il moderatore Bernardini ha scritto alla Di Segni: «La rimozione delle responsabilità dei paesi europei – e tra questi della Polonia – nella tragedia della Shoah si configura come un’autoassoluzione che il dovere della verità e della memoria non può accettare. Purtroppo l’antisemitismo, marcatamente quello di matrice cristiana e cattolica, ha avuto un grande peso nella discriminazione degli ebrei in Polonia e, piuttosto che rimosso o ignorato, dovrebbe essere studiato e messo a fuoco. È un lavoro faticoso e doloroso che la società tedesca, e al suo interno le chiese protestanti, hanno affrontato sin dagli anni ’50 e che prosegue ancora oggi».

La preoccupazione del moderatore non si limita alla sola Polonia ma riguarda tutti i paesi nei quali fiorisce il revisionismo storico e si riorganizzano forze politiche e culturali di ispirazione antisemita. «A questo riguardo – conclude Bernardini –  siamo tutti tenuti alla vigilanza e all’impegno a tenere vivo il valore della memoria e il contrasto a ogni forma di razzismo e antisemitismo».