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Chiamati a vivere nella vocazione e nell’impegno per gli oppressi

Credere e sperare è il titolo di una seconda raccolta di meditazioni del pastore metodista emerito Giovanni Anziani. Nella prima parte del volume sono raccolti i sermoni preparati per la trasmissione «Culto evangelico», di Rai Raiuno curata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia; nella seconda, invece, ci sono alcune predicazioni sul libro dei Salmi che il pastore ha tenuto nelle chiese evangeliche valdesi in Molise.

Sebbene la maggior parte dei sermoni siano nati per essere ascoltati in un programma radiofonico, anche su carta essi mantengono intatta la forza comunicativa grazie al linguaggio semplice e incisivo. Sia che si parta dai testi dei profeti, dei salmi, sia che si rifletta a partire dalle parabole dei vangeli, Anziani arriva sempre al cuore del messaggio biblico che è l’annuncio dell’immenso amore di Dio per l’umanità. Così, con delicatezza ma anche con procedere sicuro, di meditazione in meditazione il pastore accompagna l’ascoltatore/lettore alla scoperta che Dio non è un’entità lontana, distante, assente, ma è un Padre amorevole, vicino agli uomini e alle donne di ogni tempo, e dei quali si prende cura. «Dio vi sembra troppo lontano per le vostre necessità di vita? Chiedete ed egli saprà rispondere con i frutti dello Spirito Santo. Dio vi sembra troppo distante dalla vostra angoscia per la vita? Cercatelo e lo troverete vicino per darvi soprabbondanza di vita. Dio vi sembra troppo sordo alle grida del vostro dolore? Bussate e troverete una porta spalancata verso un nuovo mondo di salvezza» (p. 18).

Alla luce del suo lungo ministero pastorale e della testimonianza ricevuta da altri credenti, tra cui il padre, Giuseppe Anziani, anch’egli pastore metodista (del quale viene riportato in postfazione una predicazione sul testo di I Corinzi 13, avvenuta nel 1959 presso le chiese metodiste del sud Piemonte), il predicatore non ha dubbi, la vocazione a cui sono chiamati i credenti e le chiese tutte, oggi come ieri, deve e dovrà essere una sola: l’amore per il Signore Gesù, morto e risorto per noi. Amore che si traduce in azioni concrete nella vita di tutti i giorni. Da metodista, Anziani sa bene che i credenti sono chiamati a vivere questo amore operando sulla scena pubblica della vita a favore degli ultimi e degli oppressi. «Non siamo presenti nel nostro Paese solo per vivere la nostra fede evangelica in libertà – afferma il pastore meditando sul Salmo 14 –. Oggi dobbiamo svolgere un ruolo particolare: essere operatori di giustizia perché il Signore stesso vuole liberare i miseri dalla polvere e dare loro speranza di una vita nuova; (…) vuole operare con giustizia per trasformare la vita dei molti affinché trovino la pace e la speranza per il loro domani» (p. 112).

Una dopo l’altra le meditazioni si offrono come un’appassionata dichiarazione d’amore di un uomo di fede che, riconoscente dei tanti doni ricevuti nella sua vita, loda il suo Signore con gioia.

* G. Anziani, Credere e sperare, ed. Uomini nuovi, 2017, euro 15,00.