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Dio, il Salvatore di tutti e tutte!

O Dio della nostra salvezza, speranza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani
Salmo 65, 5

Con la sua venuta Gesù Cristo ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini
Efesini 2, 17

 

Che già l’antico Israele avesse compreso che il Signore non era esclusivamente il «suo» Dio ma quello di tutti, è qualcosa di meraviglioso. Che tanti secoli dopo gli esseri umani non riescano ancora a riconoscersi fratelli e sorelle, è qualcosa di tragico.

Gli ebrei compresero che le opere divine compiute a loro favore, oltre a essere la dimostrazione dell’affetto, della fedeltà e della potenza dell’Eterno, erano anche interventi pubblici. Il Signore agiva sotto gli occhi di tutti. Questo avrebbe potuto tradursi in una logica da tifosi: il «nostro» Dio è più grande! Invece, dischiuse agli ebrei una comprensione maggiore dell’identità, e dunque della realtà, del Signore. Egli agiva nella storia e sulle forze della natura perché era il Creatore sia del tempo sia della realtà. Un certo giorno, la mente di un israelita ebbe l’illuminazione che il Salvatore era anche il Creatore, ma… Se era il Creatore – allora lo era di tutti: e dunque era pure il Salvatore di tutti! L’antitesi fra «Dio della nostra salvezza» e «speranza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani» si risolse in quella sintesi che sgorga negli ultimi capitoli di Isaia e chiamiamo Evangelo. È qualcosa che si comprende con la mente, si sperimenta con il cuore e diventa canto in questo Salmo.

Nonostante, questo, accanto a noi vi sono numerosi esempi di persone – a volte popoli interi – che si considerano «figli unici». Questo comporta tutti i problemi, a volte enormi, che sappiamo: pregiudizi, razzismo, discriminazioni, violenze… Sorgono nuovi muri, si approfondiscono fossati, riprendono forza peccati che si sperava di essersi lasciati alle spalle con la Seconda Guerra Mondiale… Che il nuovo millennio sia destinato a dover fare i conti con tutto questo, prima ancora che far tremare i polsi, è scandaloso. Tuttavia, anche in questo millennio s’intravede l’alba del giorno del Signore. La luce della salvezza sorge su tutte le estremità della terra e sui mari lontani. Sorge per noi.